In una
notte senza luna entrai nell'appartamento della bella per fregare un po' d'intimo e
trovai, invece, gli scheletri nell'armadio. Mi fissarono con orbite vuote e schioccarono
le mandibole, emanando fetore dolciastro. Stavo vomitando sul tappeto quando lei mi
tramortì con l'ascia. Mi squarciò, strappò fuori cuore, fegato e polmoni e preparò un
frullato spumoso. Sazia, mi scotennò, mi spolpò e mi appese per la vertebra cervicale
insieme agli altri.
Nelle notti senza luna indossa il mio scheletro per andare a caccia. Ah, così deliziosa
la sua pelle autoreggente sulle mie ossa scricchiolanti.