Si
protendeva e stendeva sullorlo del tavolino di cristallo e stava per scagliarsi a
terra.
Si sradicava e cadeva a terra frantumandosi e macchiando una parte di mattonella.
La mia goccia di sangue.
Sul tavolo un rozzo coltellaccio da macellaio insanguinato, sul quale vi era specchiata la
mia orripilante espressione di tormento e i miei occhi rassegnati, dentro ai quali vi era
limmagine di una lettera scritta con un pennino. La boccietta dinchiostro
invece era rovesciata sul tavolo e permetteva allinchiostro di protrarsi sul
cristallo fino ai miei polsi dove il nero-inchiostro si combinava al rosso-sangue che
usciva dalle mie vene lacerate e i due colori insieme formavano un colore marroncino
insignificante.
La luce in quella stanza sembrava mancare a poco a poco e il solo rumore del mio alito
bastava a riempire quel luogo di sgomento.
Pensieri sfocati mi distraevano dalla consuetudine e per una volta dopo troppo tempo,
percepivo una sensazione; se pur di dolore era un momento dimenticato e accolto a gloria.
Ultimo soffio vitale, e poi via verso la beatitudine immortale.
Mi chiamo Stefano Poggioni sono nato il 28/06/1987 a Firenze.
Horror, Metal & alcool sono ciò che mi interessa di più.
Scrivere per me è solo un passatempo o a volte un modo per sfogarmi.
Ho scritto questo racconto nel 2004.