Guardò il
suo bambino, con tutta la dolcezza di cui solo gli occhi di una madre sono capaci.
Quel bambino, tanto desiderato e finalmente da poco arrivato, era la gioia sua e di suo
marito.
Certo, non era stato per niente facile... lei aveva dovuto prendere un periodo di pausa
dal lavoro, così il suo uomo era costretto a lavorare per due, destreggiandosi
faticosamente tra turni di notte e straordinari.
Ma sarebbe passata. Il primo periodo non era mai rose e fiori, questo glielo avevano detto
tutti, ma poi il piccolo avrebbe smesso di piangere per le coliche e di tenerli svegli
tutte le notti...
Accarezzò il pancino di suo figlio che le rispose con un risolino infantile, mostrando le
gengive rosee.
Lei sarebbe stata unottima madre. Non avrebbe mai fatto soffrire il suo piccolo. Lei
non era come quelle poco di buono capaci di abbandonare i loro bambini nei cassonetti.
Guardò suo figlio e gli sorrise dolcemente.
Lo osservò muovere le braccine e le piccole gambe tozze, sempre più lentamente... si
stava addormentando.
Lo guardò ancora un istante, poi gli tolse le mani da intorno al fragile collo sottile e
gli accarezzò teneramente i capelli finissimi sulla testolina cianotica.
Già... sarebbe stata unottima madre...