-Sistema solare, spazio transnettuniano, 18 gennaio 2205 d.C.
La nave da trasporto interstellare Danubio III era appena uscita dal varco
spazio-temporale e si stava dirigendo verso la stazione orbitante di Marte, dove, poche
ore più tardi, avrebbe dovuto scaricare il suo carico di merci, per poi ripartire per il
sistema di Rodar, esattamente come faceva ogni mese da più di 8 anni. Quella volta però,
la nave non arrivò a destinazione. Il varco spazio-temporale, una regione sferica di
spazio in cui venivano a contatto due punti della Galassia, distanti normalmente oltre
1500 anni luce, collassò improvvisamente mentre la Danubio III si trovava ancora a poco
meno di un milione di chilometri da esso. Si verificò un'implosione del varco, a cui
seguì poi la nascita di un fenomeno sconosciuto, che mai nessun uomo aveva visto prima e
che si espanse, inizialmente, a velocità estremamente elevata, investendo la nave da
trasporto. La nave fu completamente disintegrata, con una tale violenza da ridurla
all'istante in una nube informe e caotica di quark, che poi, dopo appena qualche
femtosecondo, fu risucchiata nello spazio bidimensionale della superficie esterna
dell'anomalia, che dopo aver raggiunto un diametro di circa due milioni di chilometri,
rallentò improvvisamente e bruscamente la sua espansione, che continuò però
inesorabilmente.
-Marte, 3 febbraio 2220 d.C.
"Come è andato l'esperimento, ammiraglio?" chiese il presidente, rivolgendosi
al capo di stato maggiore.
"Purtroppo è fallito anche questa volta, l'anomalia impedisce l'apertura di tunnel
stabili, almeno entro un raggio di 5000 U.A... I tunnel che apriamo collassano quasi
subito, in un intervallo di tempo così breve da impedire a qualsiasi nostra nave di
attraversarli, ma che, almeno negli ultimi due tentativi, è stato comunque sufficiente
per inviare un messaggio, tramite onde elettromagnetiche, agli altri sistemi. Durante il
penultimo tentativo, abbiamo informato il resto dell'Unione su cosa sta accadendo nel
nostro sistema e chiesto aiuto. Purtroppo, durante l'ultimo tentativo di aprire un tunnel,
abbiamo ricevuto la risposta alla nostra richiesta d'aiuto, ma ci è stato detto che
nessuna altra specie dell'Unione ha mai incontrato un fenomeno simile. Hanno, come noi,
ripetutamente provato a creare un tunnel di collegamento con il nostro sistema, ma sempre
senza successo".
A quel punto, il presidente fece un profondo respiro e rimase in silenzio per un lungo,
apparentemente interminabile, minuto, fissando il paesaggio marziano attraverso la
finestra del suo ufficio. Poi, quando l'ammiraglio era sul punto di dire qualcosa per
interrompere quell'ormai insopportabile silenzio, il presidente si voltò e chiese:
"Dove è arrivata l'anomalia?".
"Ha appena inglobato Giove, presidente".
"A questo punto, anche se non sappiamo ancora, né quale sia la vera natura
dell'anomalia, né cosa l'abbia causata, dobbiamo provare ad arrestarla. Darò
immediatamente il via libera al progetto delta-3 ".
-Centro di controllo missione 'delta-3', 8 febbraio 2220 d.C.
Ore 9:30 UT
"Dottor Gakrat, mi è stato detto che ha una teoria sulla natura dell'anomalia"
disse il presidente rivolgendosi a Gakrat, un fisico aicnariano, che come molti milioni di
altri alieni era rimasto bloccato nel sistema solare quando era comparsa l'anomalia.
"Durante gli ultimi tentativi di aprire un tunnel spazio-temporale, sono riuscito a
mettermi in contatto con i miei vecchi colleghi su Aicnar ed insieme abbiamo sviluppato
una teoria" rispose Gakrat.
"Cosa pensate che sia?"
"L'anomalia potrebbe essere la sezione tridimensionale di una ipersfera che
attraversa il nostro Universo. Se è veramente così, l'anomalia è partita da un punto e
si espanderà fino ad un massimo, per poi contrarsi fino a diventare nuovamente un punto e
scomparire. Il problema è che non possiamo sapere in alcun modo che dimensioni massime
raggiungerà, così come non possiamo sapere se continuerà ad espandersi con la stessa
velocità di adesso. Per quel che ne sappiamo, cioè quasi nulla, l'espansione
dell'anomalia potrebbe non essere vincolata alle leggi fisiche che regolano il nostro
Universo".
"Pensa che il nostro tentativo abbia qualche probabilità di successo?" chiese
il presidente.
"Sinceramente, non ne ho la minima idea, comunque non ho soluzioni alternative da
proporre".
Ore 18:30 UT
L'enorme struttura, assemblata nell'orbita terrestre e da lì lanciata, stava per
raggiungere la superficie dell'anomalia. Il mezzo, denominato delta-3, era formato da tre
moduli collegati: il sistema di propulsione, il grande serbatoio superconduttore per il
contenimento dell'antimateria e l'ipergeneratore gravitazionale. Come previsto, quando il
mezzo raggiunse una distanza di centomila chilometri dall'anomalia, si attivò
l'ipergeneratore gravitazionale, consumando in pochi nanosecondi tutta l'antimateria
contenuta nel serbatoio. L'anomalia si espanse istantaneamente, a velocità infinita, fino
ad un diametro di oltre 200000 anni luce, inghiottendo l'intera Via Lattea, per poi
contrarsi fino a diventare un punto senza dimensioni e svanire apparentemente nel nulla,
con tutto quello che aveva inglobato.
"Errore irreversibile nel programma Galaxy 174/80" disse una
voce femminile, ma di chiara origine sintetica.
"No! Non è possibile, è successo di nuovo" esclamò frustrato Krane.
"Quanto è durato questa volta?" chiese il dottor Young, responsabile del
progetto.
"128.892348 secondi"
"Il tempo simulato?"
"In tutto circa un miliardo e mezzo di anni, 15 anni e 21 giorni dall'origine
dell'anomalia al collasso totale della Galassia, esattamente come in tutte le precedenti
simulazioni. Comincio a pensare che non ci sia veramente nulla che possiamo fare, per
poter arrestare l'espansione dell'anomalia".
"Non dobbiamo abbandonare la speranza e continuare a provare. Mi è venuta una nuova
idea che possiamo sperimentare, forse questa volta avremo più fortuna. Reinizializza il
programma con le modifiche che ti sto trasmettendo" disse il dottor Young, mentre
trasmetteva le nuove modifiche al dottor Krane, tramite l'interfaccia neurale. Krane si
rimise al lavoro, ma quasi subito si fermò improvvisamente e rivolgendosi al suo capo
disse: "Dottor Young, mi è sorto un terribile dubbio. Solo nell'ultima simulazione
erano presenti circa 1014 esseri intelligenti simulati. E se non fossero solo simulati, ma
veri e propri esseri senzienti? Insomma... siamo stati noi a provocare l'anomalia che ha
causato il collasso di ogni Galassia che abbiamo simulato". Il dottor Krane sembrava
veramente turbato da questo pensiero ed il dottor Young cercò allora di rassicurarlo:
"Lo escludo categoricamente". Ma nemmeno lui, ne era in realtà poi così certo.
Senza dire nulla, Krane tornò al suo lavoro, ma un nuovo e più insidioso dubbio si fece
subito strada nella sua mente. 'E se anche noi... fossimo...' pensò ed un brivido gli
percorse la schiena. Rimase come paralizzato per qualche istante, poi cercò di
allontanare dalla sua mente quell'inquietante pensiero e riattivò la connessione tra la
sua interfaccia neurale e Athena, l'elaboratore quantistico.
"Athena, crea un nuovo programma con le modifiche che ti ho trasmesso".
"Programma Galaxy174/81 avviato".