Strano che mi faccia fare le carte, di solito reputo i cartomanti un branco dimbroglioni. Come ci son finita qui? La stanza è molto buia, ci sono delle luci flebili e soffuse, tipo quelle di alcune candele, solo che non riesco a vederle. Di fronte a me, dallaltro capo del tavolo, cè un tizio strano: è abbastanza giovane, credo, ha lo sguardo cattivo, la carnagione pallida, occhi e capelli neri. E estremamente inquietante e continuo a chiedermi come lo abbia trovato... o è lui che ha trovato me? Sento delle voci tutto dintorno, ma non vedo nessuno. Dun tratto è come se mi vedessi proiettata fuori dal mio corpo, osservo la scena da spettatrice esterna, come davanti alla tv. Sono sdoppiata, cazzo, che mi succede? E intanto quello continua a mescolare e rimescolare le carte.
Che sia un morto? E le voci forse degli spiriti? Cado, un vortice mi
sospinge e quellessere invece... tace... mi guarda... mescola quelle fottutissime
carte. Tutto il mio passato, il mio presente, il mio futuro sono nelle sue mani, una sorta
di Parca reincarnata in un essere bizzarro, spaventoso. Stravolta dalla paura continuo a
fissarlo, mentre la presunta stanza rotea oltre lo spazio ed il tempo.
E finita: le carte non vengon più mescolate, sono tutte tra le sue mani. Comincia a
rigirarle: una donna di quadri, un asso di picche, tarocchi e che centra poi
mischiare tanti mazzi non riesco a stargli dietro. Responso finale: hai sempre
saputo che saresti morta presto, le amiche tutte dicevano che avevo corta la linea della
vita, beh, il tuo tempo è quasi scaduto, goditi più che puoi di quanto ti resta.
Mi chiamo Laura, ho 26 anni ed abito a Civitanova. Sono laureata in lingue con lode ed attualmente sono iscritta al primo anno della Siss. Adoro leggere e scrivere e nel febbraio scorso ho pubblicato un articolo sulla rivista letteraria "Smerilliana", traducendo alcune poesie del poeta scozzese Hugh MacDiarmid. Amo viaggiare, ascolto musica di vari generi e sono collezionista di cartoline.