Vuoto a
rendere, ingiungeva la scritta a caratteri cubitali sulla cassa che Peter e Spike
caricarono sul retro del furgone. La ditta Walsh & Sons aveva, infatti, una sua rigida
politica aziendale, nessuna consegna poteva essere effettuata senza aver prima ritirato i
vuoti della consegna precedente, il mancato rispetto di quella regola era la principale
causa di licenziamento, con tutto ciò che questo avrebbe comportato.
"Per fortuna abbiamo finito." disse Peter guardando le quattro casse che avevano
appena scaricato.
"Per fortuna." fece eco Spike, il cui sguardo perso nel vuoto non prometteva
niente di buono.
Peter guardò preoccupato l'amico e si augurò che non fosse sul punto di gettare la
spugna perché, come aveva avuto modo di constatare, non tutti quelli che lasciavano la
Walsh & Sons lo facevano per sempre, molti erano quelli che aveva visto rientrare
dalla porta di servizio e non era affatto un piacevole spettacolo. Erano le quattro del
mattino quando lasciarono il Saint Gregory Hospital, la temperatura esterna era al di
sotto dei tre gradi e, a parte il loro furgone, le strade erano completamente deserte.
Un'ora dopo avevano già scaricato nel deposito le casse dei vuoti resi e stavano
sistemando il loro contenuto nella stanza in fondo al corridoio quando, dopo aver aperto
l'ultima cassa, Spike impallidì. Peter osservò la giovane donna nella cassa e pensò che
se c'era una ragione che poteva far desistere Spike dal lasciare quel maledetto lavoro era
proprio quel bellissimo corpo privo di vita. E Spike, osservando l'enorme squarcio che
partiva dallo sterno e giungeva fino all'inguine, capì che avrebbe fatto qualsiasi cosa
pur di non diventare un potenziale donatore d'organi e finire appeso ad un gancio
nell'enorme cella frigorifero in fondo al corridoio, in attesa di diventare deliziosa
carne in scatola.