Un ospite indesiderato

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Ieri notte, rientrando a casa, ho trovato un demone nel congelatore.
L’ho fissato esterrefatto mentre si crogiolava tra la brina e il ghiaccio: dapprima ha fatto finta di niente; alla fine, con aria di sufficienza, mi ha spiegato che è venuto a godersi un po’ di frescura, dopo aver passato parecchi millenni tra le fiamme dell’inferno.

“D’accordo. Ma perché, con le infinite distese siderali a tua disposizione, ti sei venuto a rintanare proprio nel mio congelatore?”, gli ho chiesto io, ma quella malefica creatura non mi ha risposto: si è limitata a fissarmi con i suoi occhi da serpente, ghignando e sbattendo le atrofiche alucce da pipistrello che si ritrova.

 

Il sole è appena tramontato. Sto andando giù in città per dedicarmi al mio passatempo preferito...
Spero proprio che un po’ di divertimento giovi al mio morale che, comprensibilmente, è ai minimi livelli da quando quel dannato mostriciattolo si è trasferito in pianta stabile dentro il mio congelatore.
Ma, dico io, che cosa ci troverà di tanto piacevole a starsene rintanato sotto il ghiaccio, tra un quarto di vecchia e il cadavere di un bambino? E, soprattutto, cosa diav... ehm, pardon... cosa cavolo vuole da me quel coso?!

Antonio Vassallo

Sono nato ventisette anni fa a Catania, dove tuttora vivo e studio. Convivo con l'ospite indesiderato ormai da parecchi anni: io e lui coltiviamo la stessa passione.