Sguardi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

E' la quarta notte che vengo qua... il restauro, durato più di 2 anni è terminato da una settimana; la casa è in un posto isolato, immersa nella quiete del bosco e lontana dal paese, sorge su un unico livello ed affonda le sue radici nel fianco della montagna... rincasando questa sera ho sorriso tra me e me alla vista di due occhi di gatto che mi fissavano dal ciglio della strada brillando alla luce dei fari... ho detto solo gli occhi... certamente irrimediabilmente distaccati dal resto del gatto da un urto o chissà... certi miracoli della strada! Posteggio l’auto sulla ghiaia del cortile resto sorpreso nel vedere come i sassi siano stati smossi da poco, come se un cane avesse sepolto... qualcosa qua e la... mi accingo ad entrare, volgo il mio sguardo al bosco e scorgo tra la vegetazione due occhi luccicanti che assomigliano terribilmente allo sguardo macabro incrociato poco prima. Notevolmente turbato entro in casa, la porta sbatte alle mie spalle ed un silenzio assordante mi circonda, chiudo l’uscio a doppia mandata, pigio un tasto e parte un cd dei Dark Lunacy... più tardi, mentre la mia carne si riposa immersa nell’acqua calda della vasca, con orrore intravedo attraverso i vetri satinati della stanza da bagno quello stesso orribile sguardo che già due volte questa sera mi ha fissato, solo che stavolta gli occhi sono posti all’estremità di due delle quattro protuberanze di cui la “testa” è dotata! Ho l’impressione che la vasca mi stringa forte e che l’acqua pesi come mercurio... lascio il mio corpo, o almeno così credo, lo vedo nella vasca steso, immobile... e senza occhi!

Daniele Pellacini