<<Ce l'hai tu, signore!>>
Istintivamente la mia mano spolvera la spalla della giacca, mentre lo sguardo insegue quel
ragazzino tra le porte dell'autobus ormai vuoto, ma in un salto è già fuori. La
sensazione d'un deja-vu è immediata e sgradevole, ricerco nella memoria quello sguardo
che per un istante s'è infilato nel mio, mentre ripenso a quel gioco: quanto sarà,
vent'anni, che l'avevo riposto nella scatola di latta dei ricordi? L'ultima volta
dev'essere stata con Giordano, l'ultima sera al mare, prima di ripartire. Memorabili,
quelle estati da bambino. La preoccupazione era relegata al solo caso estremo - quanto
improbabile - della paura, svuotata di ogni apprensione. E giocare era tutto, la libertà
assoluta, l'avventura di cui non rendere conto. Così quel gioco, "chi ce
l'ha?". Una stupidaggine a ripensarci: rincorrersi allo scopo di trasmettere
all'altro qualcosa di indefinitamente pericoloso con il tocco untore di una mano.
Ed ora ce l'ho io, a quanto pare. Proprio come quell'ultima sera con Giordano. Per lui fu
l'ultima in tutti i sensi, seppi qualche giorno dopo dai miei genitori dello spaventoso
incidente.
D'un tratto il sangue mi si gela, la mia ricerca nel passato identifica lo sguardo,
sovrapponendolo agli occhi di Giordano con una precisione che non lascia dubbi. È venuto
a ricordarmelo: ce l'ho io, me la sono sempre portata dietro inconsapevolmente per tutti
questi anni. Il respiro diventa d'un tratto solido, fatica a superare la barriera della
gola, stretta in una morsa da dita invisibili, una fitta allo stomaco mi piega sul sedile
mentre cerco invano aiuto, le parole si fermano in un calore che infiamma il petto. Mi
accascio premendo le mani sull'addome, a contenere qualcosa che sembra voler uscire dal
mio corpo esplodendo dall'intestino. Ma capisco che non potrò fare nulla. Ce l'ho io. E
Giordano è venuto a riprendersela.
Sono Stefano Barbarino, nasco vivo e muoio a Mestre, ogni giorno. Premiato ai concorsi "Rill" e "Arci Padova" partecipando in coppia con lo scrittore fantasma M.N.. In solitaria nell'edizione 2004 di Coop for Words.