Quando ti
ritrovi di fronte ad una scena simile il raccapriccio e lo stupore ti bloccano ogni
singolo muscolo del corpo, persino quelli della bocca, impedendoti anche di urlare.
Chi poteva essere stato? pensai in quellattimo dincredulità. Il
sangue sulle pareti e il suo corpo esanime abbandonato sul pavimento: sembrava lo scenario
di un film horror... ma di film non si trattava.
Dopo attimi nei quali anche i miei pensieri erano congelati e immobili come il resto del
corpo, il terrore mi invase allimprovviso pensando che, forse, lautore di
quellignobile gesto poteva ancora essere nascosto in casa. Magari era dietro di me,
pronto a colpirmi prima che io chiamassi la polizia, che gridassi aiuto, che cercassi
di...
Mi girai di colpo e non vidi altro che la mia immagine riflessa nello specchio: per un
attimo trasalii sbiancando.
Cercando di non farmi prendere dal panico raggiunsi il telefono con lintenzione di
chiamare la polizia. Dentro di me lorrore cominciava ad inibirmi la ragione, e con
essa la forza fisica. Caddi sulle ginocchia, le mie mani tremavano.
In un attimo mi resi conto che a nulla sarebbe servito affrettarmi nel chiamare i
soccorsi; lei era morta, e niente potevo fare per farla tornare in vita.
Qualcosaltro invece potevo, anzi, dovevo fare; qualcosa che, forse per il forte
shock della visione, non avevo fatto immediatamente. Certe cose non sono affatto semplici
da pianificare.
Mi diressi così in bagno, arrivai al lavandino e aprii lacqua. Dovevo togliere in
fretta tutto il sangue che avevo sulle mani e sui vestiti... per poi sbarazzarmi di quel
maledetto coltello...
Studio Scienze della Comunicazione all'Università "La Sapienza" di Roma. Scrivo racconti e romanzi da qualche anno, spaziando tra i generi horror, fantasy e fantascienza. Gli scrittori ai quali sono più affezionato sono senz'altro S. King, E.A. Poe, H.P. Lovecraft, I. Asimov e P. Dick.