Francesco
osservava il mare, lo sguardo perso nel vuoto.
Era il mese dOttobre, le spiagge Liguri nella loro bellezza erano quasi deserte,
come la vita nel corpo stupendo di Mirella.
Il dolce fruscio delle onde si spegneva sulla spiaggia, era un rumore troppo bello per
quel momento che lui viveva spesso.
Osservando il corpo steso sulla spiaggia, Francesco capiva perché laveva così
amata.
Il suo corpo di 23 anni, era splendido nella sua nudità. Peccato averlo dovuto fare, ma
ne andava della sua vita, sorrise toccandosi le labbra umide.
Francesco inconsapevolmente, da oggi incominciava ad avere qualche dubbio sulla vita che
conduceva... Adesso lui sarebbe fuggito, come sempre, come faceva sempre da secoli.
Arrivava in una zona abitata, faceva innamorare la vittima di turno, poi al massimo della
sua pazzia mentale gli succhiava la vita, fino allultima goccia.
Guardò ancora la donna stesa nellarenile, peccato, questa volta si stava
innamorando anche lui.
Sapeva benissimo che non poteva permetterselo, sorrise, nello stesso tempo girò le spalle
al corpo senza vita della ragazza, si allontanò.
Senza nessuna fatica salì il dirupo scosceso. In lontananza unauto era ferma nel
parcheggio. Si avvicinò lentamente prese le chiavi dalla tasca destra aprì la portiera
ed entrò nella sua auto sempre in ordine, perfettamente lucida.
Prese lautostrada in direzione di Milano, una nuova vittima lo stava aspettando,
luniversità lo aspettava domani in mattinata.
Voleva del sangue, molto sangue.
Si guardò nello specchietto, sorrise, sapeva che i vampiri non si vedevano riflessi.
Presto a Milano il terrore sarebbe sceso.