C'era
qualcosa lì, in fondo al viale. Rallentai il passo, stringendo i pugni sudati. La luna
illuminava con una luce sinistra ogni cosa ma i miei occhi a malapena distinguevano i
contorni.
Da quando il mio adorabile fidanzato mi aveva lasciato era la seconda notte che tornavo a
casa da sola. Aveva detto: "Sono stufo di essere sveglio tutte le notti, trovati un
altro lavoro, altrimenti...!"
Spingevo il mio sguardo in avanti, cercando di riconoscere le ombre, ma non riuscivo a
distinguere nulla. Eppure... c'era qualcosa in fondo al viale ed io inesorabilmente dovevo
passare di lì.
Ormai grondavo di sudore, sfilai la cintura, ricevuta in regalo dal mio ex e la
attorcigliai attorno alla mano ghiacciata. "Qualunque cosa sia... con questa
arma...". Il mio cuore si strinse in una gelida morsa. C'era qualcosa che saliva sul
mio braccio e ormai mi stringeva il collo.
Con uno sforzo inumano abbassai lo sguardo: la cintura stretta attorno alla mano non c'era
più. Prima di crollare a terra priva di ogni volontà udii una voce dolorosamente
famigliare: "Amore, non potevo permetterti di andare in giro da sola".
Mi chiamo Natalia Ivanova. Sono nata a San Pietroburgo nel 1962. E da vent'anni vivo in Italia. Le mie prime esperienze di narratrice risalgono all´infanzia, quando prima di addormentarmi, raccontavo le storie inventate lì per lì alla mia sorella minore. Ho partecipato ad un concorso letterario e l'ho vinto. E' stata una grande soddisfazione visto che l'italiano non è la mia madre lingua. Non ho mai pubblicato niente.