Il tempo
passa e io sono qui. Senza mai uscire. Senza mai parlare con nessuno, senza mai vedere
com'è il mondo fuori. Niente sole, stelle, lacrime, luci e rane.
Solo io e il buio. Il buio profondo qua dentro.
Sono giorni che urlo, grido, voce che rimbomba tra queste quattro mura squallide. A volte
nemmeno sembra mia.
Mi stendo e aspetto il tempo che passi ma non esiste più, niente più istanti, l'unico
ritmo scandito è quello dei miei respiri.
E mi dà alla testa.
Incessante, profondo eterno e in questo silenzio troppo rumore, troppo rumore.
Perché sono qui? Respiro.
Da quanto tempo? Respiro.
Voglio uscire, voglio ricordare com'è vivere. Aria dentro e fuori.
Basta.
Trattengo il fiato ma alla fine esplodo, provocando ancora più frastuono, che si insinua
nella mia testa come mille coltelli arroventati.
Io non voglio essere niente. Non voglio più essere pensiero e baccano, baccano e
pensiero.
E invece è questo che sono, chiasso di un cuore che batte senza ormai perché e di aria
che riempie parte di me.
Scoppio in lacrime e rovino ancor di più la perfezione del silenzioso nulla.
Devo farla finita con tutto questo sbaglio.
The end, happy end.
Voglio librare, voglio essere buio profondo, pace armonica, nulla totale.
VOGLIO DIVENTARE EVANESCENTE.
Rintraccio i miei polsi nel buio ed inizio a morderli. Strati di pelle strappati via con
furia, strati di me liberi dalla vita. Grido, forse più forte di quanto abbia mai fatto,
è il tributo da pagare, l'addio al rumore assordante del non-senso dell'esistenza.
Continuo, ancora e ancora e ancora, finché non sento il sangue scorrere lento via da me,
via da tutto uccidendomi.
E cosa sento? Tregua.
Il mio cuore rallenta sempre di più e il freddo che mi riempie accompagna il silenzio che
scende dentro e intorno.
Ho vent'anni, studio e lavoro. Scribacchio da quando ero piccolina, ho ancora da parte i manoscritti coi disegnini... Oggi scrivo per lo più per me. Adoro la musica, il fantasy e ovviamente il terrore!