Shampoo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Tarda sera. La luce biancastra del lampione lambiva i vetri del finestrino nel bagno. L'uomo vi entrò barcollando, con il volto corrucciato e lo sguardo perso. Era giunto puntuale il momento dello shampoo. Prese il flaconcino dall'armadietto e si sistemò in ginocchio sul tappetino persiano accanto alla vasca. Appoggiò subito i gomiti sui bordi reclinando dolcemente il capo e poi azionò distrattamente il rubinetto e il miscelatore della doccia che sembrava un sinuoso serpente d'argento. Rialzò brevemente la testa e guardò lo specchio appeso al muro di fronte a sé. C'era soltanto il resto della stanza dietro le sue spalle. Nessun essere orribile che ghignava con la bottiglia vuota in mano; solo il bagno e il suo fine arredamento. Chiuse gli occhi e si bagnò i capelli con l'acqua ormai tiepida. Vide delle facce sconvolte in quel microuniverso misterioso. Facce che articolavano parole senza suono. L'acqua scorreva in piccoli ruscelli rigando le sue tempie e ben presto si aggiunsero fiumiciattoli di profumato e denso shampoo.

Le facce intanto continuavano a gridare nell'assurdo silenzio di quell'oscurità, terrorizzate ed incredule. Improvvisamente alcune bottiglie di Jack Daniel's volteggiarono come streghe nel cielo cupo d'autunno. Erano luccicanti in quel profondo nero e scoppiarono in mille artigli di vetro. Dardi impazziti si scagliarono immediatamente contro di lui. Sentì subito un intenso bruciore alla nuca e spalancò con forza gli occhi. Cascate di sangue chiaro scivolarono sul fondo della vasca, mescolandosi all'acqua e allo shampoo, compiendo strani vortici di colori contrastanti. Provò il gusto del suo plasma mentre lo specchio rifletteva l'immagine del mostro. La sua bieca maschera deformata sghignazzava e respirava convulsamente. Osservò con apprensione il sangue sui capelli bruni, sul collo, sulle braccia, sui vestiti. Il mostro allora brandì con ferocia la bottiglia spaccata a metà. Un urlo acuto. Fine dello shampoo.

Roberto Gattinoni

Roberto "Univers" Gattinoni è nato nel marzo del 1981 a Modugno, a pochi chilometri da Bari. Fin dalle scuole medie inferiori ha manifestato progressivamente la sua passione per la letteratura in genere. Dopo il compimento della maggiore età, iniziarono rapidamente a formarsi i suoi interessi per la musica (la scoperta del rock, grazie agli U2, Litfiba e Queen) e per il genere letterario dell'horror e dell'incubo (in seguito alle approfondite letture dei fumetti Dylan Dog e di alcuni romanzi di King e Poe). Il gusto per il mistero e per le trame oscure ha influenzato anche la sua passione per i film e serial tv (su tutti il telefilm X-Files e le trilogie di Matrix e Il signore degli anelli). Dopo il diploma in un istituto tecnico-commerciale, si è iscritto alla facoltà di Scienze della Formazione a Bari e da quel momento ha prediletto la composizione più continua, alla continua ricerca di uno stile personale. All'attivo per adesso ha scritto: due brevi saggi a sfondo socio-filosofico, una quindicina di racconti più o meno brevi e alcune poesie. Ha collaborato con dei portali on line di cultura alternativa come "Penombra" e "Stile" e ha partecipato ad alcuni concorsi letterari promossi dalla rete, oltre a pubblicare delle recensioni musicali per alcuni siti web. E' membro attivo di un'associazione studentesca all'interno dell'Università di Bari e sta attualmente scrivendo la sua tesi di laurea. I suoi gusti musicali si sono ramificati nell'hard-rock del passato, nel rock progressivo, nel pop anni '80, nel blues e nei vari guitar heroes. Nel tempo libero, oltre alla scrittura, alla lettura e alla musica, suona la batteria da autodidatta.