Il laboratorio era isolato, adiacente ad un bosco e lontano da sguardi indiscreti. Quando esplose, Chiara stava mangiando un sandwich vegetariano. Venne scagliata contro il muro, e losso del collo si ruppe allistante.
Lo spettacolo che si presentò ai soccorritori era agghiacciante; il
tetto dell'edificio era crollato, seppellendo una ventina di ricercatori. Le probabilità
che qualcuno fosse sopravvissuto erano basse, o almeno così pensavano gli infermieri.
Capirono di essersi sbagliati quando un urlo straziante ghiacciò laria. Uno di
loro, trovato il corpo di un ricercatore, si era chinato per sentire se il cuore pulsasse
ancora; aveva appena detto al suo collega E morto... , quando si era
trovato senza il naso, e lo aveva visto tra i denti spezzati del cadavere. Si sentì
mancare, e poco dopo lex dottor Romero iniziò a mangiucchiargli un orecchio.
Arrivò una squadra speciale dell'esercito. Nonostante il duro addestramento e le molte
missioni, a tutti tremarono le gambe nel vedere quegli esseri in camice bianco, chi senza
un braccio, chi con la gola squarciata, accanirsi sul corpo ormai senza vita
dell'infermiere.
Chiara aprì gli occhi e si alzò; trovò un mignolo per terra, lo
raccolse e uscì dalla porta posteriore, senza essere vista. Non c'era più niente di
razionale nei suoi pensieri, nulla che avesse a che fare con la sua personalità da viva;
solo istinto.
Giunta nel bosco mise il mignolo in bocca, e solo allora qualcosa della vecchia Chiara
tornò alla luce. Il disgusto per il sapore della carne, brandelli del suo vecchio credo
vegetariano.
Mentre il laboratorio veniva raso al suolo con dell'esplosivo,
cancellando quegli orribili avvenimenti, Chiara sedeva nel bosco mangiando una mela,
seduta all'ombra di un albero, con la testa ciondolante non più sorretta dal collo.
Il suo corpo non è stato mai ritrovato.
Nato il 13-4-1979 a Verona. Laureato in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Attualmente frequenta un corso per redattori presso un'agenzia letteraria di Torino.