Amore mio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Lui la cercava per tutta la casa si fermò sedendosi sulla poltrona aspettandola...
... Strappandoti il cuore e bevendone il sangue vermiglio da quel gusto acerbo, guardava i suoi occhi sbarrati che vedevano la carogna già sul proprio corpo ancora caldo e impauriti sembrava chiedessero alla morte di calmare quel dolore lacerante facendo finire tutto in un attimo; ma lei... lei crudele e infida faceva tutto il possibile per acuire l'atrocità della sua morte la voleva massacrante, voleva... voleva godere del suo dolore per vendicarsi, per dissetare finalmente la sua bocca arida d'amore colma di veleno... Amore mi sono addormentato ho avuto un incubo mi stavi uccidendo torturandomi. Lei si avvicina a lui, ancora stordito, e gli sussurra amore, ma era solo un sogno, e di colpo gli sferra una martellata per inchiodargli i polsi alla poltrona; è adesso che comincia il tuo incubo, impietrito la guarda con gli occhi sbarrati, lei ridendo si versa da bere... al nostro amore finchè morte non ci separi...

Patrizia Vecchio