Sicuro di
aver chiuso la porta?
Stasera il coltello non ti servirà.
Quanti saranno? Cinque, dieci, venti, forse?
Rumore di scasso. La porta dingresso sta cedendo.
Li senti? Sono in cucina.
Credi di scamparla anche stavolta, vero?
Cè ancora luce sotto le palpebre, fuori è quasi sera. Il buio ti prenderà piano.
Tu, steso sul letto, senti scorrere il tempo: secondi, sangue, ricordi.
Eri tu quelluomo in riva al fiume: linseguitore con il coltello, avido, senza
pietà. Due pugnalate a uno sconosciuto. Scopo: incassare la ricompensa. Lo sapevi che un
giorno sarebbero arrivati. Oggi stesso ti negheranno il mondo: lodore dellerba
appena tagliata, il volo meraviglioso del falco, chilometri di ricordi uguali agli altri.
Avevi ucciso per cambiare vita: 300.000 euro in banconote di piccolo taglio.
Respira profondamente, il corpo si allunga a fatica, la mano destra scivola sul comodino,
sfiora la lama del coltello. Lo impugna.
Sei più tranquillo, adesso?
Lo sai che non basterà. Ti restano soltanto: il rimorso, gli occhi imploranti della
vittima, questo rumore di passi sconosciuti che salgono le scale.
Ho ucciso un uomo per soldi le avevi detto. E lei, tua moglie, era fuggita via, per
sempre.
La porta della camera trema. Sopporta un colpo secco poi un altro più violento, il fiato
ti si spegne nei polmoni. E vorresti aprire gli occhi, guardare i tuoi aguzzini. Un
secondo dopo laltro brucia il tuo tempo; loro sono un plotone desecuzione
silenzioso, lancette scure che si inseguono sul quadrante. Sottopelle, brividi gelidi
risalgono il corpo, unoscura vertigine ti prende il cuore: Non cè più niente
dopo la morte.
Gli ultimi respiri di quelluomo al fiume assomigliano, ora, al tuo fiato spezzato.
Rumore di sassi rotolanti. Tre secondi, due, uno e tutto il buio del mondo che lentamente
inonda i tuoi occhi.
Da più di quindici anni snocciolo bit davanti a computer. Nello spazio fra un bit e l'altro leggo, scrivo e viaggio.