Come ogni
giorno, Mario, il rubizzo e ciccione dodicenne di via Teulada, aprì il sacchetto di
patatine. Le solite, le preferite, quelle con cui amava sin dalla più tenera età
strafogarsi senza ritegno.
Si sdraiò sul divano, chiuse gli occhi, gustandosele con famelica ingordigia adolescente
e non si avvide subito della scia di fumo grigio uscente dal sacchetto che prendeva forma
davanti a sé.
Ma a un tratto, in quell'istante tremendo, sentì quella terribile voce tuonare: "Io
Bulbus, spettro delle patatine ti trasformerò in uno scheletro. Niente più grasso,
niente più cibo, sarai condannato alla fame perenne dei morti!!"
Mario il ciccione aprì gli occhi stupiti, verso l'orrido maligno, e nel frattempo, dentro
la gola e poi più giù verso lo stomaco, poteva già sentire distintamente i pezzi dei
suoi organi vitali sciogliersi insieme al cibo voracemente ingurgitato e masticato.
Urlò, pianse, ma nessuno poteva aiutarlo in quella fredda mattina di novembre.
"Ma perché mi fai questo?" allora implorò.
"E' il tuo destino" continuò lo spettro "il destino di quelli ciccioni
come te, che moriranno disciolti nel loro stesso grasso."
Mario in preda al panico, corse in bagno a vomitare. Ma era tardi ormai. E già si sentiva
perdere, mancare, disfare, scomparire...
Sono nata a Sesto S.G. il 12/11/1972. Laurea in Lingue, esperienza in Uffici Marketing e in traduzioni, nel copy writing pubblicitario e in redazione testi per siti web.