Giove si
stagliava imponente sullo schermo panoramico e in un angolo, ben visibile, c'era Europa.
Charlie avvicinò l'immagine bidimensionale del satellite, che ora appariva come una
liscia palla da biliardo biancastra solcata da linee scarlatte simili a rivoli di sangue
sul volto esangue di un uomo morente.
Il maestro Norbu guardava con occhi vitrei.
Il pilota dello shuttle, aggiustandosi sulla testa il casco che traduceva i suoi pensieri
nei comandi necessari a guidare la navetta spaziale, disse: <<Ci vorrà un bel po'
di tempo per entrare nell'orbita di Europa. E' in corso una vasta operazione dei militari
e quindi dobbiamo aspettare che ci diano il permesso prima di proseguire.>>
Il maestro Norbu ricordò.
Quando era ancora un discepolo stava percorrendo a piedi il cammino che portava dalla sua
scuola al monastero dove avrebbe ricevuto l'investitura a maestro. Durante il percorso, in
una grotta, nella quale un maestro morto anni prima aveva vissuto in eremitaggio, trovò
dei testi cartacei scritti in un linguaggio ignoto e indecifrabile che successivamente
divulgò. Tuttavia nessun maestro di nessuna scuola riuscì mai a interpretare quei
simboli arcani e il maestro Norbu si sforzò sempre di immaginare quale sapere celassero
quelle scritture e a quali mondi fosse approdata la mente dell'eremita.
Come tante api impazzite che si preparano ad attaccare l'alveare ritenuto nemico, le
navette coi generatori di flusso di plasma stavano fittamente circondando l'intero
satellite.
La superficie di Europa era costituita da una crosta di ghiaccio sovrastante uno strato di
acqua liquida, un profondo oceano che avviluppava l'intero satellite.
Lo shuttle anfibio, giunto in prossimità della tenue atmosfera di Europa e ricevuta
l'autorizzazione a proseguire dai militari, s'infilò in una frattura tra due ghiacciai,
una gola piuttosto stretta dalle pareti blu quasi verticali, che attraversò da cima a
fondo per poi immergersi nell'oceano e continuare il viaggio sott'acqua diretto verso il
fondo dell'oceano.
Charlie scorse una costruzione di forma piramidale la cui parte superiore generava una
luce verdastra.
Lo shuttle attraccò presso la grande piramide. Charlie e il maestro Norbu entrarono nella
costruzione sottomarina e passarono per un dedalo di corridoi prima di arrivare in una
stanza dove trovarono il maestro Chamada e il dottor Van der Vorst.
Il maestro Chamada con un tocco della mano fece divenire traslucida una parete della
stanza. La stanza in cui si trovavano si affacciava sulla parte interna cava della
costruzione sottomarina che a sua volta conteneva un'altra struttura formata da due coni
simmetricamente rovesciati l'uno rispetto all'altro con vertice comune in modo tale da
formare una clessidra. Il maestro Chamada, per rispondere a Charlie e al maestro Norbu che
lo fissavano con un'espressione interrogativa del viso che attendeva spiegazioni, disse:
<<La clessidra che vedete è un guscio di probabilità che a livello materiale è
qualcosa che non esiste ma che è solido al tatto se lo si tocca. Dalle nostre rilevazioni
al suo interno risulta esserci una nube d'energia senziente simile alla mente umana.
Presumiamo che si tratti di qualcosa ingoiata da un buco nero in un altro universo ed
espulsa da un buco bianco nel nostro universo.>>
<<Qual è l'interesse della Federazione?>> chiese il maestro Norbu.
Il dottor Van der Vorst rispose: <<E' noto che il limite invalicabile della
velocità della luce, imposto dalla teoria della relatività, nei viaggi interstellari e
intergalattici implicando estremi dispendi di tempo ci rende difficile in misura
eccezionalmente elevata la colonizzazione dell'intera galassia e forse impossibile
l'estenderci ad altre galassie.
Però dal punto di vista matematico noi sappiamo che esistono infiniti universi analoghi
al nostro. Quindi partendo da dove ci troviamo ora per raggiungere un'altra parte della
nostra galassia ovvero un'altra galassia dovremmo creare o trovare una porta tra il nostro
universo e un altro universo analogo che ci permetta di coprire queste immense distanze in
un istante senza tempo. La cosa che si trova nel guscio probabilistico ha già compiuto
questo viaggio, con alto grado di probabilità entrando in un buco nero già esistente
ovvero creando artificiosamente un buco nero. Ciò che noi vogliamo sapere è come ha
fatto, ripercorrendo a ritroso il suo viaggio.
Per quanto concerne la vostra partecipazione dovete tenere ben presente che gli infiniti
universi analoghi al nostro che esistono differiscono dal nostro per un unico, solo,
elemento. Quest'elemento di differenziazione può essere un evento naturalistico ovvero un
evento storico - tecnologico, per esempio da noi l'umanità ancora non ha sviluppato una
tecnologia per compiere il salto tra universi analoghi mentre un'umanità analoga potrebbe
averla già sviluppata. In entrambi i casi gli infiniti universi analoghi sono da noi
conoscibili.
Al contrario se l'elemento di differenziazione è una legge fisica allora il mutamento di
una legge fisica produrrebbe un effetto domino su tutte le altre leggi fisiche con la
conseguenza che gli infiniti universi analoghi sarebbero da noi inconoscibili. E in
quest'ultima ipotesi nel momento stesso in cui Charlie tentasse di mettersi in contatto
con l'energia senziente intrappolata nel guscio probabilistico per svelarci i suoi segreti
tecnologici subirebbe dei danni irreparabili al sistema nervoso e morirebbe.>>
<<Mi sembra assurdo ritenere che la singola mente di Charlie, entrando nei pensieri
della cosa intrappolata nel guscio a forma di clessidra, possa mai ghermire e
ricomprendere tutti gli eventi di un intero universo analogo per poi farli conoscere a
voi.>> disse il maestro Norbu.
Il dottor Van der Vorst disse: <<No, Charlie in forza dei suoi particolari poteri
parapsicologici ci farà ottenere un contatto con l'energia senziente e farà da filtro
tra questa e la mente del maestro Chamada che a sua volta sarà connessa a un computer
quantistico che decripterà e salverà l'immensa mole di informazioni.>>
<<Avrete certamente notato>> continuò il dottor Van der Vorst <<la
flotta di navicelle spaziali militari che ronzano intorno ad Europa, esse sono capaci di
generare un plasma intelligente che ha indotto una modificazione della struttura
elettromagnetica delle molecole che compongono l'oceano di Europa facendole divenire
capaci di immagazzinare un numero potenzialmente infinito di informazioni quantiche o bit
quantici in modo tale che allo stato attuale quest'unico computer quantistico potrebbe
ricomprendere e custodire la conoscenza di tutti gli eventi di un intero universo e
soprattutto potrebbe decifrare qualsiasi codice possibile.>>
Il maestro Norbu sapeva bene che non doveva mettere a rischio la vita di Charlie, ma
sapeva anche che Chamada era capace di leggere i pensieri suoi e di Charlie.
Il maestro Norbu guardò Charlie negli occhi e Charlie sentì l'eco del pensiero del suo
maestro.
Digli che accetti... Digli che accetti...
Charlie dichiarò espressamente di accettare. Il maestro Chamada si sedette per terra
a gambe incrociate e iniziò a concentrarsi mentre il dottor Van der Vorst gli applicava
sulla fronte degli elettrodi dermici.
Il maestro Norbu guardando attraverso la parete traslucida vide che Charlie era giunto
nella stanza dove si trovava il guscio a forma di clessidra.
Il maestro Norbu capì che avrebbe dovuto fare uno dei più pesanti sforzi di
concentrazione della sua vita. Vero era che Chamada avrebbe ostacolato i suoi pensieri e
tentato di imporre il suo dominio mentale su di lui, ma era pur vero che Chamada doveva
concentrarsi anche e soprattutto sulla mente di Charlie.
Charlie si stava avvicinando lentamente alla clessidra.
Il maestro Norbu tentò di stabilire un contatto mentale con Charlie, ma nella sua mente
vedeva solo una luce accecante che gli procurava un dolore lancinante rendendolo incapace
di articolare un impulso mentale efficace, come uno che doveva continuare a tenere gli
occhi aperti nonostante un getto d'acido muriatico che lo colpiva agli occhi con uniforme
continuità.
Chamada aveva bloccato il suo tentativo sul nascere.
Ora Charlie era talmente vicino alla clessidra da poterla toccare.
Il maestro Norbu ingenerò in Chamada l'erroneo convincimento di aver mollato.
Chamada mollò a sua volta la presa mentale per concentrarsi solo su Charlie.
Nella mente del maestro Norbu scoppiarono una serie di esplosioni di luce.
Charlie toccò la clessidra.
Il maestro Norbu, evaso dalla morsa mentale di ferro del maestro Chamada, bloccò
l'impulso parapsicologico di Charlie, impedendogli il contatto con la cosa.
Nella mente del maestro Norbu cominciarono a scorrere un infinità di arcani simboli e il
suo cervello s'immerse in un oceano di astrazioni.
Charlie cadde a terra tramortito.
Quando Charlie rinvenne chiese subito se fossero riusciti a carpire i segreti dell'energia
senziente.
<<No,>> rispose il maestro <<non potevo mettere a rischio la tua vita.
Così ingannando Chamada e il computer quantistico mi sono frapposto mentalmente tra te e
Chamada facendo cadere in errore il computer che ha creduto di aver acquisito la
conoscenza dell'energia senziente.
Tanto tempo fa, quando ancora non ero un maestro, trovai dei testi scritti da un eremita
defunto in un linguaggio sconosciuto. Imparai a memoria quei simboli, sperando di riuscire
a decifrarli in un momento di illuminata meditazione, ma il sapere che celavano quelle
scritture è sempre rimasto ignoto sia a me che ad altri maestri.
Così ho indotto nella memoria del computer quantistico quei simboli rimescolandoli tra
loro innumerevoli volte.>>
Su una parete della stanza dove stavano il maestro e Charlie c'era uno schermo che ora
aveva cominciato a proiettare il contenuto della memoria del computer quantistico.
I due videro come in una sorta di film uno shuttle che mentre stava fuggendo da Europa
poco prima di sottrarsi all'atmosfera del satellite veniva colpito e distrutto da un
iceberg staccatosi dalla crosta ghiacciata. Tuttavia nella parte finale del filmato il
computer quantistico inquadrava in primo piano al rallentatore, passando dall'una
all'altra, le singole cifre che componevano il codice identificativo della navetta
spaziale. Prima videro un 1 poi una Z poi ancora una M ed infine,
senza mostrare l'ultima cifra, lo schermo si oscurò.
Una sirena iniziò a gridare avvertendo di un pericolo manifesto. Le luci si fecero rosso
scuro e intermittenti. Il maestro Chamada irruppe nella stanza dicendo: <<L'energia
senziente si è liberata. Sta aggredendo il computer quantistico. L'oceano di Europa è
instabile. La flotta militare gli sta vomitando addosso tutto il plasma che può generare
ma non riesce a fermarla. Questo posto collasserà... presto, fuggite!>>
Charlie e il maestro Norbu corsero via attraverso i corridoi, finché giunsero in un
locale dove c'erano due navette acqua-spazio di salvataggio.
L'identificativo dell'una era 1ZM3 quello dell'altra 1ZM7.
Il maestro Norbu capì e disse: <<L'eremita aveva il dono della preveggenza, il
computer quantistico ha il dono di poter decifrare ogni codice immaginabile.
L'eremita aveva visto il futuro: aveva visto che io avrei trovato i suoi testi scritti,
aveva visto che la Federazione avrebbe trovato la cosa intrappolata nel guscio
probabilistico, aveva visto che noi saremmo accorsi in soccorso e ci aveva visto morire
fuggendo a bordo di una di queste due navette e ha voluto darci la possibilità di
salvarci la vita mostrandoci le modalità della nostra morte futura.>>
Entrambe le navette avevano il pilota automatico inserito.
Ma su quale delle due dovevano salire? Quale delle due sarebbe entrata in collisione con
l'iceberg distaccatosi dal ghiacciaio di Europa, a causa del plasma con cui la flotta
militare stava colpendo il satellite?
Il maestro Norbu notò che in una delle due navette c'erano due paia di branchie
artificiali. Le prese e le lanciò a Charlie. Poi dando un comando fece partire entrambe
le navette da sole senza nessuno a bordo.
I due s'infilarono le branchie artificiali e uscirono dalla piramide sottomarina.
Risalendo a nuoto l'oceano furono sospinti velocemente e dolcemente verso la superficie
dall'onda d'urto prodottasi per effetto dell'esplosione della struttura sottomarina.
Si ritrovarono sul ghiacciaio, si tolsero le branchie. Si respirava perfettamente.
In lontananza un bagliore: lo shuttle che avrebbe dovuto trasportarli via era esploso.
Tutto intorno a loro, come fuochi d'artificio in una notte festosa d'estate, le navicelle
della flotta militare stavano scoppiando e cadendo sul ghiacciaio lontano da loro, come
uno sciame d'api investito da un veleno nebulizzato.
Il maestro Norbu disse: <<Mi chiedo se l'energia senziente intrappolata nel guscio a
forma di clessidra non fosse proprio la mente del vecchio eremita che viaggiando di mondo
in mondo ed esplorando gli infiniti universi che esistono si sia alla fine ritrovata al
punto di partenza.>>