Ho
trascorso notti intere aspettando il tuo ritorno, ad attendere cullandoti in un sogno che
speravo sempre fosse interrotto dal tuo arrivo. La chiave lavevi ancora e mi
addormentavo ogni volta indossando pigiami ornati da utopici frammenti colorati di vita al
tuo fianco. Sarebbe esistito solo lanelato gemito della porta che si apriva e tu che
entravi leggiadra e decisa. Non ti avrei chiesto di lui, a cui dicevi:
Ti mangerei di baci, non avrei respirato il tuo profumo che non era più
frutto dellunione dei nostri corpi.
Non ce ne sarebbe stato bisogno, quellodore desueto lavremmo lavato con la
fragranza pulita del nostro amore, immersi in un bagno notturno dentro quella vasca di
emozioni che era la nostra storia.
E quante nuove essenze profumate avremmo potuto scoprire!
Le avrei spalmate sulla tua pelle vellutata, sui tuoi morbidi seni, sulla tua bocca
delicata, lasciando che la tua anima grata mi restituisse amore eterno.
Ma tu non hai mai dato un giorno al tuo ritorno, mi hai incatenato in un mondo di silenzi
che apriva ferite incurabili nella mia vita.
Doveri? La mia disperazione ti cercava. Ma tu, lontana, dormivi fra le sue braccia.
Ti mangerei di baci.
A me non lavevi mai detto.
Ti mangerei di baci gli sussurravi teneramente mentre scivolavi dal tuo
cuscino e arrivavi da lui. Ma ti avrei perdonata se tu fossi tornata.
Perché non hai mai risposto al mio lacerante dolore?
Ti mangerei di baci.
Adesso sono io che te lo dico, nella penombra della vostra camera da letto, accarezzando
una ciocca dei tuoi capelli che muore in un disegno di sangue mentre addento dolorosamente
ciò che resta della tua bocca, che sarà mia per sempre, cercando una risposta nel
deserto sconfinato dei miei pensieri stanchi.