La testa
del signor Parker era dura, Sonia lo aveva immaginato, ma dopo una notte nella marinata,
avrebbe dovuto cuocere più velocemente. Richiuse il forno e regolò la temperatura.
Va a finire che si asciuga il contorno, pensò, aggiungendo mezzo bicchiere di vino bianco
ai carciofi e oggi pomeriggio devo anche lavorare. O termino quel capitolo o l'editore mi
ammazza.
- Come va, bella rossa?
Chris stava appoggiato alla porta della cantina e la guardava sorridendo.
- Ci vorrà ancora un po' di tempo. E' l'ultima volta che ti accontento e faccio
l'arrosto.
- Almeno la domenica, amore... - le sussurrò con la bocca contro il suo collo.
- Non mi distrarre e vai a cambiarti. Sei sporco da far paura.
Lui si guardò la camicia chiazzata di sangue.
- Dovresti vedere che casino ha piantato il signor Parker là sotto, saranno due ore che
pulisco. Se c'è tempo mi faccio anche una doccia - e sparì su per le scale.
Sonia diede un'occhiata al forno e sospirò, di questo passo avrebbero pranzato alle tre.
Controllò in frigorifero se la mousse di albicocca si fosse rassodata come si deve e vide
che Chris aveva già sistemato tutta la carne nei contenitori.
- Ti va un Chianti?
Era tornato fresco di doccia, t-shirt bianca, jeans puliti e scalzo, in casa girava sempre
scalzo.
- Perfetto.
- Perché dici perfetto e guardi me?
- Perché tu sei perfetto.
Chris rise e l'abbracciò.
- Bella rossa, ho una lunga lezione sui lirici greci da preparare per domani, smettila di
tentarmi. Tra quanto si mangia?
- Tra una ventina di minuti, spero. Domenica prossima faremo qualcosa di più tenero. Cosa
ti piacerebbe?
Chris le mordicchiò un orecchio.
- Mi piaci tu.
Sonia rispose al bacio e lo spinse verso la camera da letto.