Percorro
loscuro sentiero della follia di Abdul Alhazred.
Nel Bosco dai Mille Fanciulli in un osceno rituale mi insozzo del sangue e mi nutro degli
occhi di figli degli uomini.
Sulla cima del mondo bisbiglio blasfeme litanie, proferendo il nome di chi vive nei pressi
di Aldebaran, colui che non deve essere nominato.
Sul fondo dell'oceano, nella città morta di R'lyeh prego in ginocchio dinnanzi al freddo
portale che custodisce il sonno dell'orrore antico. Il fragore frenetico del battito d'ali
di una falena mi sveglia, Al Azib l'ululato dei demoni, arrivano in tempo...
Rumore di zoccoli. Shub-Niggurath con le bocche fameliche grondanti di bava inizia a
divorarmi.
Conati di vomito nauseabondo. Hastur è dentro, luomo enorme per linnaturale
gonfiore, con la carne squamosa, lecca e succhia il mio cervello.
Ali d'ombra e tentacoli si disegnano su di me. Cthulhu, l'Antico, strappa irato le mie
viscere con i mortali artigli.
Immobile, accetto lorrore che si può misurare...
Nella cerulea penombra di luna la macabra danza di spettri dalla mia mente invade la
stanza. Uno sgomento terrore si dipinge sui demoni.
Cthulhu è il primo a cadere, tentacoli e artigli strappati volteggiano nella camera.
Il cranio delluomo rotola sul lenzuolo, le orbite svuotate, la bocca ancora
allargata da un urlo infinito.
In lampo di luce schizzano denti e lingue delle nebbiose fauci insaziabili.
Chi può oscurare la luce del giorno, non teme i sacri demoni.
Ora ho paura...
La vita fugge lasciando un vuoto che gela l'anima, avvizziscono i domani e muoiono i sogni
e lesistenza si vela di unimpenetrabile oscurità.
La notte dei giorni ritorna e i pensieri come subdoli spettri striscianti assorbono la
mente, non ho da fuggire, posso solo restare, condannato ad uneterna pazzia dove il
dolore è privo dei limiti che anche antichi demoni hanno.
Lavoro come progettista hardware e software. Leggere è uno dei passatempi preferiti. Ho scritto poesie e racconti, ma questa è la mia prima esperienza del genere horror.