Il pozzo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Si sporse troppo e un senso di vertigine gli fece perdere l’equilibrio.
Cadde giù nel pozzo con un urlo lacerante amplificato dall’eco.
Fu un tuffo interminabile e doloroso, con urti abrasivi lungo le pareti disseminate di pietre aguzze.
Sprofondò nell’acqua nera con un tonfo pieno e quei momenti d’apnea, nel mentre che risaliva in superficie, indolenzito, gli parvero senza fine.
Gli bruciavano gli occhi e la pelle, ed avvertiva un curioso odore d’acido con una spiacevole sensazione di corrosione.
Guardò in cima all’imboccatura del pozzo, alla luce, strizzando gli occhi, ed evidenziò qualche sporgenza nel cunicolo: decise di issarsi su prudentemente.
Non fece caso ad un luccicare nerastro e bruno lungo il condotto del pozzo.

Quando appoggiò una mano su una parete, per saggiare la presa, ebbe una puntura lancinante che lo riprecipitò in acqua.
Scolopendre: lucidi neri centopiedi velenosi, urticanti e viscidi.
La mano gonfiò subito tambureggiando fitte sorde che traforavano il cervello.
Urlò isterico in incipiente panico.
Ebbe poi un’altra inquietante impressione: che le pareti del pozzo si muovessero.
Razionalizzò il fenomeno come un’illusione ottica dovuta alle migliaia di chilopodi brulicanti lungo il tunnel.
Si ricredette presto.
L’acqua acida aveva strani riflussi che cercavano di tirarlo a fondo e il cono di luce in cima a volte sembrava scomparire come per un restringimento delle pareti anguste.
Gli venne in mente una parola: peristalsi.
Impazzì di paura invocando aiuto, tenendosi a galla con movimenti scomposti e frenetici.
Il pozzo, in effetti, vivo, deglutì ancora una volta tirando giù nell’acqua centinaia di vermi.
L’uomo non poteva sapere che la sua carne, ora frollata dalla paura, risultava più tenera e appetitosa.
Fu risucchiato in fondo nell’acqua ribollente, terrorizzato, carico d’adrenalina, e perse conoscenza in una morte ambigua: forse annegato, forse divorato, forse ancora direttamente digerito da un pozzo vivo e famelico.

CYB