Acqua

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

E' un bel tramonto estivo. I due ragazzi stanno in piedi sulla barca, in mezzo al lago. La fanno oscillare per mettere alla prova il loro equilibrio. Si sbracciano e ridacchiano, finché Bobby cade in acqua. Il suo tuffo è seguito dalle risate di Tony. Bobby riemerge e mostra il dito medio. Tony fa il segno della vittoria e poi mima un culturista soddisfatto che mostra i muscoli. Bobby cerca di sorridere per dimostrare che accetta la sconfitta con spirito sportivo, ma il suo finisce per essere un ghigno indispettito. Tony continua a pavoneggiarsi sulla barca. Bobby solleva spruzzi d’acqua per bagnarlo e continua finché si accorge che Tony non ride più. E’ immobile e fissa un punto alle spalle di Bobby.

Qualcosa è emerso dall’acqua e sta salendo verso l’alto. Tony lo segue con occhi pieni d’incredulità e terrore. In preda al panico, si siede di scatto e comincia a remare per allontanarsi. Bobby gli urla di tornare indietro. Sente una presenza gigantesca dietro di sé, ma non osa voltarsi. Ansima nell’acqua mentre guarda l’ombra che si allunga a dismisura sulle onde. Tony continua a remare come un pazzo. I movimenti sconnessi dei remi circondano la barca di schiuma. Il tramonto tinge di rosso gli spruzzi d’acqua. Bobby muove freneticamente braccia e gambe, il cuore che gli rimbomba nelle orecchie, il gelo sulla pelle. La paura è troppo grande, non ha la forza di mettersi a nuotare per seguire la barca, e tutto ciò che riesce a fare è tenersi a galla. Onde intorno a lui. L’acqua si agita. La cosa si sta avvicinando. Bobby comincia a gridare, e mentre grida pensa che non bisognerebbe mai prendere le leggende sottogamba. Specialmente quelle scozzesi.

Laura Cherri