Mi circondo di profumi. Non resterei mai senza. Sono un uomo e mi
piacciono i profumi forti, intensi. Non per questo sono effeminato. Ne ho sempre sottomano
diverse boccette. Anche se non li indosso, amo sentire leffluvio che si spande per
la stanza. Invadente fino a stordirmi. Qualcuno mi crede matto. Non importa. Se mi
comporto così, cè un motivo. Anche se mi guardo bene dal rivelarlo. Tanto la gente
non mi capirebbe!
Mi aggiro per la stanza e faccio fare festa al mio naso. Mughetto, rosa canina, ciclamino:
profumi naturali. Lascio che attraverso le narici raggiungano il cervello. Credo nel loro
benefico effetto. Vivo solo. Ma preferisco. Non potrei mai sopportare una donna che
volesse impormi le sue scelte in fatto di profumazione. Oltre a considerare che le
femmine, in certe circostanze, emanano olezzi non proprio gradevoli.
Questa sera, la trascorrerò annusando lavanda. Ottimo per creare pensieri di
tranquillità e favorire un buon sonno. Fuori si sta preparando un temporale. Il vento
fischia tra le imposte.
Ma la cosa non mi riguarda. Chiuso qua dentro non temo
nulla.
Questi i pensieri di un vecchio solitario - uno strano tipo di ipocondriaco e monomaniaco
annidatisi nel suo cervello da quando, in un polveroso libro di stregoneria, aveva
letto che la morte si preannunzia agli uomini attraverso il naso. Con un odore pungente di
terra bagnata e foglie sfatte. Bastava che questo odore non arrivasse mai al suo naso e il
gioco era fatto. La morte era gabbata! Questo il suo ingenuo ragionamento. Quella sera la
furia del vento spalancò di colpo la finestra, spandendo nellaria un forte odore di
terra bagnata e foglie decomposte. Un uomo normale si sarebbe un po spaventato e
avrebbe chiuso subito la finestra. Lui, invece, morì!