L'uomo
era chino sullo scrittoio, la fioca luce di una candela illuminava la stanza in un gioco
di ombre danzanti sulle pareti. Stava contemplando lopera in solitudine, numerosi
puntini neri collegati da stanghette sfrecciavano sulla carta gialla pentagrammata. Era
lopera compiuta, fine. Dopo mesi di lavoro, di arrangiamento, di rifinitura poteva
allontanarsi dalla partitura e ammirarla come un pittore fa con un quadro. In fondo anche
una partitura per orchestra ha una sua bellezza, il suo gioco di forme e di intrecci delle
note. Un piacere per gli occhi e per lorecchio. Già lorecchio, il compositore
stava diventando progressivamente sordo, il più gran bene per un musicista stava venendo
meno. Di pari passo con la incipiente sordità andava la sua vita solitaria. Estraniato da
tutto e da tutti, dal pubblico che ansiosamente attendeva il nuovo lavoro del genio e che
era pronto a tesserne le lodi. Pubblico, una massa vociante pronta a portarti in alto con
il suo consenso e pronto a ostracizzarti quando deludi le aspettative. Questa volta no,
non sarà un semplice successo, il compositore era pienamente consapevole del valore
eterno della sua opera, gioiva come una madre di fronte al proprio figlio appena nato. Un
figlio dal valore eterno, un testamento per i posteri, musica pronta a varcare i secoli
senza invecchiare e senza finire di emozionare. Emise un sospiro poi colto da un
inspiegabile desiderio riscorse tutta la partitura per orchestra per passarla al vaglio
severo del suo gusto, il primo nemico delle sue opere era lui stesso.
Quante volte le ha stracciate, ricomposte, cambiate, manipolate...
Questa non doveva fare differenza, finché la sua brama di perfezione non sarebbe stata placata la sua musica doveva subire il suo incessante lavoro. Come un certosino, con il volto a pochi centimetri dai fogli, valutava di nuovo ogni singola nota di ogni singolo strumento, chiudeva gli occhi come se potesse sentire le armonie che scriveva, ascoltava con lanima. Non trovò niente da modificare tranne linizio. Ed ecco che scrisse linizio più famoso di tutta la storia della musica, le note che nessuno avrebbe più dimenticato. Perfette, perfetta la composizione. Mormorò tra sè quelle poche ma significanti note come se fossero una preghiera o uninvocazione. E a volte le preghiere e le invocazioni vengono ascoltate, solo che non sempre sono esaudite come vorremmo. Il compositore udì dentro di sé il bussare della porta del suo appartamento, si stupì perché non capiva come avesse potuto data la sua sordità. Si avvicinò alla porta, sentì di nuovo distintamente i colpi di un pugno che bussava lentamente, ogni colpo sembrava esplodergli in petto...
-Ludwig apri!-
Lordine era perentorio.
La volontà di Ludwig era come annullata, aprì la porta.
-Co... Cosa sei?-
-Il Destino.-