Il potere
quantico ci ha resi immortali. Il tempo ci appartiene, lo spazio ci appartiene ed è nel
tempo e nello spazio che andiamo in cerca del sacro nutrimento.
Ci chiamerete legioni...
Fummo noi a bere il sangue dei Signori di Babilonia, noi dissanguammo lultimo Re di
Atlantide; noi leccammo i coaguli del Jehovah sulla croce.
Innalzerete templi alla nostra sublime grandezza...
Rinchiuso in questa cella di metallo, bramo sapore di nutrimento senziente. Il sangue
umano riattiva lorganismo capace di scindere il quantico parassita.
Vi prostrerete al nostro cospetto...
Le sinapsi elettriche dei circuiti nervosi minfondono la perduta conoscenza. Io
sono agratev z-1, Generale delle legioni positroniche doriente, figlio del
magnificente Nabucodonosor, che eresse il regno del sangue sulle rovine della vostra
civiltà morente.
Noi siamo legioni del male, discese sulla terra per soddisfare leterna sete di
sangue!
I miei sensori plasmatici si stanno attivando. I circuiti visivi inquadrano
lessere umano nel cui corpo scorre lagognato nettare. Luomo che mi
scruta indossa un camice bianco, e mi osserva nel vano tentativo di carpire il mio
segreto. Lumanoide sembra possedere una sottile intelligenza, anche se il suo
cerebro di classe primitiva è incapace di percepire il potere quantico.
Sulle sommità delle maestose torri di tannhauser, i profeti del sangue
cindicarono la via della sublime invasione.
Nelle caverne di tanna i guardiani del tempo attivarono i sacri
sigilli, condannandoci ad una secolare latenza criogenetica.
Avvolti nella fredda oscurità per lungo tempo abbiamo condotto vite letargiche, ma adesso
lerrore di un umanoide ci ha liberato.
Ci chiamerete legioni e ci temerete.
Il sangue degli uomini manterrà efficienti i nostri circuiti positronici, le nostre
strutture mnemoniche e gli elaboratori di quantiche scissioni.
Noi possediamo il tempo...
Fummo noi a dissanguare le grandi lucertole che calpestarono la terra primordiale,
noi dissanguammo gli adoratori del sole braccandoli allinterno di maestose piramidi
nel deserto.
Noi saremo annunciatori di un nuovo avvento...
Le nostre mandibole di metallo masticarono uomini selvaggi; dissanguarono gli
appestati, i servi della croce ed i loro figli illegittimi!
Strisciammo nelle trincee di vetuste battaglie leccando il sangue di vincitori e vinti.
Assalimmo uomini scheletrici rinchiusi in campi di prigionia; straziammo i corpi degli
emarginati, delle bestie e degli insetti.
Noi siamo parassiti del tempo e la nostra sete di sangue non conoscerà fine.
I sigilli sono caduti. Una breccia nel sarcofago del tempo mi ha
liberato dalla secolare prigionia. Sono penetrato in un corpo umano ed il sangue che
scorre nelle sue arterie infonderà alla legione la secolare discendenza...
La struttura umanoide mi cela agli occhi della sentinella in camice bianco. Lei mi scruta
giorno e notte. Intravedo il suo volto e capto le attività elettriche del suo cervello.
Nuclei dinformazioni psichiche sono elaborati dalla mia unità mnemonica. Le
frequenze elettriche del suo cerebro confermano che lumanoide ignora il futuro della
sua specie.
Infettando il corpo della sentinella ho permesso al guerriero quantico di proseguire la
sublime invasione.
La scissione è terminata.
Ora giunge il momento di abbandonare questo luogo... questo tempo.
Ci riveliamo nuovamente agli occhi dellumana genia ed il potere del sangue
infonderà il caos in questo fetido pianeta.
Laboratorio di ricerca quantistica raimbow21
Base artica Hatteras 3092 A.D.
Il prof. De Welde, direttore del laboratorio, spense il registratore e
volse uno sguardo severo al militare che gli stava accanto: - Cosa ne pensa?
- Sembrano vaneggiamenti di un uomo disturbato di mente!- affermò Adrey Zugholiev,
capitano dellunità di soccorso terrestre paracadutata sulla banchisa artica.
- Il nastro è stato registrato la notte scorsa, in mia presenza. La voce che ha sentito
appartiene a Pendelton Vonnegut, membro di spicco di un movimento tecno-anarchico chiamato
il sole nero. I membri di questo movimento, un centinaio di stupidi invasati, combattono
da anni una guerra senza quartiere allimperialismo tecnologico delloccidente.
Vonnegut, infiltratosi in questa base sotto le mentite spoglie di un assistente di
ricerca, è penetrato nel laboratorio sotterraneo con lintenzione di sabotare le
clessidre quantiche...
- Prof. De Welde, mi perdoni- lo interruppe il militare.- Movimenti anarchici, clessidre
quantiche: può essere più chiaro?
Il professore, già profondamente imbarazzato per la dimostrazione dinefficienza di
sicurezza della base, parve restio a svelare lattività che stava conducendo in quel
luogo dimenticato da Dio e dagli uomini. Poi fece un lungo respiro e facendosi forza
riprese a parlare.- Sono quattro anni che in questa base conduciamo ricerche avanzate di
fisica quantistica per conto di alcuni governi occidentali. Lobiettivo di tali
ricerche è la possibilità di creare il teletrasporto quantico a scopo militare...
- Spero che stia scherzando!- esclamò Zugholiev.
- Per niente, capitano! Provi solo per un attimo ad immaginare una nazione il cui esercito
è in grado di spostare uomini e mezzi da una parte allaltra del pianeta in un
battito di ciglia! Stiamo parlando di tagli assoluti dei costi militari e di un
conseguente potere tattico assoluto sullintero pianeta, mediante una tempistica
dintervento senza eguali! Si tratterebbe del raggiungimento del sogno occidentale;
capisce?
Il capitano Zugholiev non disse niente. Era consuetudine del militare attenersi
strettamente al protocollo di missione, il quale non comprendeva di certo astruse
riflessioni morali riguardanti progetti governativi dassoluta segretezza.
- In ogni caso- riprese il professore osservando il volto impassibile del Capitano - il
cubicolo delle clessidre quantiche era zona interdetta a qualsiasi membro di questa base.
Solo il sottoscritto possedeva lautorizzazione ad agire in quellarea.
Purtroppo un sovraccarico energetico ha causato unavaria di quaranta secondi nel
sistema di sicurezza; il tempo necessario a Vonnegut per entrare nella zona di ricerca. A
quel punto il tecno terrorista ha attivato una delle clessidre e la sua ignoranza nel
manovrare una tecnologia ancora in fase embrionale, ha prodotto una breccia irreparabile
nelle griglie dei conduttori sub atomici! Senza rendersene conto, Vonnegut ha incrinato
lequilibrio statico dellantimateria generando una disgregazione fotonica in
grado di frazionare il continuum temporale della clessidra. Vonnegut, ignorando il
pericolo al quale si stava esponendo, è stato investito da una massa energetica a noi del
tutto sconosciuta. A rigor di logica unesposizione radioattiva di quelle dimensioni
avrebbe ridotto in fin di vita qualsiasi essere vivente, ma lui no! Vonnegut è
sopravvissuto allincidente ed ora è rinchiuso in una cella di massima sicurezza nel
compartimento di quarantena, in preda a folli deliri e crisi dinaudita violenza!
Lesposizione a quell'energia non codificabile, gli ha causato una sorta di mutamento
organico rendendolo un essere molto pericoloso. Adesso la situazione le è chiara,
capitano?
- Non ne sono sicuro, ma continui la prego... - rispose serafico Zugholiev.
- In principio il paziente era stato sedato e le sue condizioni, pur rimanendo gravi,
sembravano in lenta ripresa, anche se non riuscivamo a spiegarci i violenti tremori del
corpo e lindurimento della sua epidermide. Poi la notte scorsa, durante il mio turno
di sorveglianza, Vonnegut mi ha ferito al volto con una sorta dartiglio metallico
fuoriuscito dalle sue carni...
- Dottore mi perdoni- lo interruppe il capitano.- Benché questa storia sia del tutto
priva di logica ricordo che in quella registrazione magnetica il paziente asserisce
daverla infettata con un improbabile parassita... come diavolo lo ha chiamato?
- Quantico...- gli venne in aiuto De Welde. - Già! Vonnegut ha detto un sacco di cose. In
ogni caso io non so cosa gli sia accaduto là dentro, ma di un fatto sono certo: le sue
forze si stanno moltiplicando a vista docchio! Vonnegut sembra essere posseduto da
una forza oscura, unentità a noi sconosciuta!
- Professore è sicuro di quello che sta dicendo?
- Capitano Zugholiev, la prego mi segua!- rispose secco il Professore.
Compartimento di quarantena
-750 m. dalla superficie.
Lelevatore pneumatico si tuffò nelle profondità di ghiaccio,
compiendo la lunga discesa in pochi minuti. De Welde e Zugholiev uscirono
dallangusto cubicolo dacciaio e percorsero un breve corridoio, diretti alla
zona di quarantena. In quel momento, i membri della squadra di recupero capitanata da
Zugholiev, ricevevano lordine, via radio, di organizzare un presidio della base...
lassù a settecentocinquantametri sopra il loro burbero capitano.
I due uomini si arrestarono dinanzi ad una spessa porta blindata. Il prof. De Welde
estrasse da sotto il camice bianco, una piccola tessera magnetica e la inserì nel lettore
posto sul lato della porta. Dopo alcuni istanti il silenzio sotterraneo fu interrotto dal
sibilo elettronico del dispositivo dapertura. I cinquanta led luminosi, posti sulla
griglia di comando, mutarono da rosso a verde. Un decimo di secondo dopo il meccanismo
dapertura entrò in funzione.
I due uomini entrarono, percorrendo un lungo corridoio illuminato da piccole lampade
fluorescenti. De Welde e Zugholiev attraversarono la sezione delle docce decontaminanti,
in quel momento fuori uso. Infine ebbero finalmente accesso alla cella di restrizione
chimica.
Entrando nella stanza di restrizione, De Welde e Zugholiev rimasero senza parole: il corpo
di Vonnegut era scomparso!
- Ma che diavolo sta succedendo!- esclamò il professore. - Questa stanza é sigillata
ermeticamente e lunica persona a possedere la sequenza magnetica dapertura
sono...
Il capitano Zugholiev non prestò orecchio a quelle parole, poiché la sua attenzione era
catturata dallimprovviso e violento tremolio del corpo di De Welde.
- Professore... che le sta accadendo!- borbottò Zugholiev, trovandosi improvvisamente
testimone di un orribile spettacolo.
De Welde si voltò di scatto e Zugholiev rimase scioccato da quello che vide. Gli occhi
del professore erano mutati in biglie prive di vita, il volto si stava deformando in
qualcosa dorrendo, mentre il suo corpo sembrava essere avvolto in fasci di nero
metallo. Il capitano Zugholiev imbracciò il fucile ad impulsi sonici e cercò di attivare
linterfono ad innesco vocale, ma non fece in tempo. La creatura metallica, cresciuta
nel corpo del dottore, gli piombò addosso azzannandolo alla giugulare...
Il sangue umano riattiva il mio organismo positronico. Sono libero, libero di dare
inizio alla silenziosa invasione...