Era messo
male. Nella sua lunga carriera il Dottore ne aveva visti di casi gravi, ma quanto questo
mai.
Comè la situazione dellapparato circolatorio, infermiere?
Riscontro almeno venti tipi di tossine differenti, nonché alcune mutazioni a
livello chimico e fisico. Dubito che si possa fare molto per salvarlo
Il Dottore osservò il paziente con occhio esperto.
Da quello che vedo, sembra un tumore
Come può dirlo senza analisi più accurate? replicò uno dei presenti, un
apprendista.
Osservi la concentrazione delle zone danneggiate, la provenienza delle tossine, le
difficoltà nei polmoni. Non riesce a identificare una causa comune per tutti i danni che
vede?
Lassistente esaminò il paziente per alcuni secondi, poi indico alcuni punti con una
bacchetta.
A quanto pare la causa sono queste cellule maligne. Sono concentrate in grossi
noduli, dai quali si propaga la maggior parte delle sostanze tossiche. Non è una
situazione nuova, solo non lavevo mai vista su scala così vasta. Crede che tutte
queste cellule possano risalire a una origine comune, appartenente allorganismo
stesso, come nei tumori?
Il Dottore esitò alcuni istanti prima di rispondere.
Se osserva i tracciati genetici delle cellule che abbiamo prelevato in zone molto
distanti fra loro, noterà che sotto alcune differenze esteriori, si risontrano analogie
che vanno ben oltre semplici coincidenze. Sono dellopinione che la malattia abbia
avuto un'origine comune, e che si sia estesa in seguito grazie alladattabilità di
queste cellule. Credo che allinizio non fossero così maligne, ma che sia stata
uneccessiva evoluzione a portarle a questo livello. Infatti le tracce più vecchie
di questa malattia possono essere fatte risalire a parecchio tempo addietro, e con un tale
grado di letalità dubito che il paziente sarebbe potuto sopravvivere così a lungo.
Un organismo che da semplice ospite è diventato assassino, insomma.
Ottima osservazione, per un semplice apprendista si complimentò il Dottore.
Ora provi a riassumere i pricipali danni inflitti, e una possibile via di
cura.
Intossicazione elevatissima del sistema circolatorio, presenza di cavità e varchi
nei polmoni, con conseguente diminuzione del riciclo e produzione dossigeno, sbalzi
nella temperatura interna. Molto probabilmente manca poco tempo al collasso totale del
sistema. Esitò Non sono sicuro di quale cura applicare, senza danneggiare
irrimediabilmente il paziente stesso. La malattia appare troppo diffusa per le cure
normali e queste cellule maligne sembrano in grado di difendersi da ogni tipo di
intervento.
Il Dottore sorrise allimbarazzato apprendista.
Capisco perfettamente come il problema possa parerle di difficile soluzione. Ma
abbiamo riscontrato una debolezza in queste cellule così evolute. Non riescono a
difendersi dai virus. Io e alcuni colleghi riteniamo di poter sviluppare un virus che
uccida soltanto le cellule stesse, salvando il resto del sistema. Tale virus è già in
fase di sviluppo, e con i campioni che abbiamo prelevato siamo sicuri di poter eliminare
ogni cellula maligna.
Il resto potremo lasciarlo al sistema, che è perfettamente in grado di riparare da solo i
danni che ha subito.
Vi fu uno scambio di guardi sorpresi fra i presenti.
Qualcuno chiese In quanto tempo pensa che possa venire eliminata la malattia?
Il Dottore attese che tutta lattenzione fosse concentrata su di lui.
Circa dieci anni di questo sistema.
Tutti i presenti abbassarono lo sguardo sullimmagine olografica del pianeta che
ruotava lentamente sul tavolo.
Uno splendido paziente, nonché ecosistema disse il Dottore indicandolo.
Uno dei più belli che abbia mai curato
Osservò per alcuni istanti lazzurro degli oceani, che si intravedeva a sprazzi fra
le nubi di inquinamento. Riflettè sullevoluzione della razza che era riuscita a
trasformarsi in una macchina di distruzione così letale.
Si voltò verso un assistente.
I locali come chiamano il paziente? Chiese.
Terra fu la semplice risposta.