Questo racconto è ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto
Se ne stava
seduta lì, sul divano del suo salotto, con lo sguardo fisso alla finestra, da parecchi
minuti. Le imposte erano chiuse ma lei si divertiva a guardare attraverso le fessure. A
Ginevra piaceva lidea di poter controllare le cose di nascosto, le piaceva spiare.
Le piacevano un sacco di cose che le persone perbene avrebbero ritenuto malsane. Il
dottore le aveva detto che era guarita, ma lei non aveva molta considerazione dei camici
bianchi; daltronde non aveva mai creduto di essere malata. Semplicemente era
consapevole di ciò che la rendeva felice e per questo si riteneva più fortunata di tutte
le inutili e vuote anime che la circondavano. Anche adesso, dopo quello che aveva fatto,
non poteva trattenersi dallassaporare piacere ed appagamento, senza dimostrare
neppure la più piccola ombra di rimorso. Se ne stava lì, in attesa che la venissero a
prendere. Certo, perché unaltra cosa che le provocava infinita estasi, era mettere
il mondo a conoscenza delle sue imprese. Impazziva letteralmente nellosservare le
reazioni più diverse negli sguardi e nei gesti di chi aveva la sfortuna di assistere a
quelle messe in scena. Questa volta però si era superata... era stata davvero creativa.
Tutto era iniziato per gioco qualche settimana prima. Erano mesi che non riusciva a
provare un orgasmo e lastinenza la logorava insopportabilmente. Così, ebbe
lidea di mettere un annuncio su internet, un annuncio un po particolare.
Dapprima pensò di non svelare immediatamente le sue intenzioni e decise di non andare
troppo sul pesante; solo in un secondo momento sarebbe stata più diretta. Si iscrisse ad
una chat di sesso estremo - una delle tante dove si può dare libero sfogo alle proprie
fantasie - ed inserì il suo annuncio, cercando di innescare una discreta dose di
curiosità: Rossa, occhi verdi, severa padrona, cerca uomo robusto o donna
maggiorata, disponibili a subire eccitanti trattamenti sadomasochistici, allegare
foto. Le risposte, numerosissime da parte di entrambi i sessi, non tardarono ad
arrivare. Le ci vollero alcuni giorni per selezionare quelli che le sembravano i più
adatti. Alla fine della scrematura rimasero tre uomini e una donna; a loro inviò la
seconda mail: Sono una dominatrice molto esigente, ho un debole per le persone
sovrappeso, lunica cosa che mi eccita è fare sesso con un ciccione e poi
mangiarmelo. Se la cosa non ti spaventa sei il benvenuto o la benvenuta. Aspettò,
travolta da uninsopportabile ansia per ben tre giorni prima di ricevere una
risposta. Una sola, ma arrivò.
Chi rispondeva era uno dei tre uomini che Ginevra aveva
selezionato, si faceva chiamare Al e diceva di avere trentasei anni: Io, invece,
sono uno schiavo molto remissivo e ho deciso di morire divorato da una padrona cattiva
come te, non vedo lora di poterti incontrare.
Allinizio, non pensava seriamente che sarebbe riuscita nel suo intento. Le persone,
di solito, hanno voglia di giocare, ma quando sentono il dolore e il piacere fondersi e
concretizzarsi, il più delle volte fuggono spaventate dalle loro stesse fantasie. Ora,
invece, riusciva già ad assaporare il momento in cui si sarebbero incontrati. Dopo alcune
e-mail necessarie per stabilire i dettagli si diedero appuntamento per la sera di sabato
18 gennaio a casa di Ginevra.
Quella sera Ginevra era eccitatissima, vestita solo di vertiginosi
tacchi neri e di un lungo velo, anchesso nero, che dalle spalle cadeva a terra
svelando quasi completamente il suo corpo perfetto. I riccioli rossi erano legati con uno
spago sottile e mostravano tutta la bellezza ma anche la durezza dei lineamenti del suo
viso. La pelle era chiarissima e contrastava squisitamente con le rosee punte dei seni,
impreziosite da due piccoli anelli dargento. Quando Al suonò alla porta, lei corse
ad aprire e, senza nemmeno dargli il tempo di entrare, lo travolse con tutto il suo
desiderio represso. Fecero lamore più volte, finchè Ginevra, senza dire una parola
prese luomo - il cui corpo madido di sudore era ancora completamente svestito - per
mano ed insieme si diressero in cucina. Al era tranquillo, quasi inerme. Ginevra prese
tutto quello che le serviva: ago, filo, disinfettante, garza e un grosso e affilatissimo
coltello. Fece accomodare Al su una sedia, con le gambe leggermente divaricate e, con un
movimento rapido e deciso, afferrò il membro delluomo e lo taglio di netto. Al
cacciò un urlo disumano e svenne... Dopo aver cauterizzato la ferita, Ginevra attese
pazientemente che luomo riprendesse i sensi. Rinvenendo, il poveretto fu accolto da
una macabra sorpresa. Di fronte a lui, la donna stava compiendo limmondo banchetto.
Quando si accorse che la sua vittima era di nuovo cosciente, Ginevra smise di mangiare e
offrì un pezzo di quella carne alluomo che, riluttante in principio, non potè fare
a meno di vomitare ma, in un secondo momento, fu costretto a cedere alla perversa
insistenza della sua carnefice. Dopo essersi goduta lo spettacolo, Ginevra prese una
videocamera ed iniziò a registrare lo scempio che stava per compiere.
Finì allalba di riempire il congelatore con più di cinquanta sacchettini
trasparenti contenenti ognuno un pezzetto del suo povero amante. Le ci volle un mese per
consumarlo tutto. Ogni volta che si cibava di lui, si premurava di registrare il tutto,
inebriandosi di piacere.
Adesso il gioco era finito, le videocassette erano tutte lì, appilate sul pavimento. Lei
se ne stava seduta sul divano... fissava lo spazio oltre le fessure della finestra,
stringendo tra le mani la lucente lama, complice di ogni suo efferato gesto. Poteva già
sentire il rumore delle sirene che, lentamente, si faceva sempre più acuto.