Il fucile
che mi sono infilato in bocca non ha importanza: mi concentro su di lei. I nostri sogni
finirono quando sbandai con l'auto e la uccisi.
Diceva che neppure la morte ci avrebbe separato, e sorrideva. Io non ci credevo, ma aveva
ragione: la morte non è niente, e ora che lo so non voglio più tirare avanti da solo.
Premerò il grilletto, e finalmente potremo riabbracciarci, perché ho capito che mi sta
aspettando. Altrimenti ora non la vedrei dietro la finestra, in piedi, con la faccia
mangiata dai vermi e le braccia spezzate che puntano verso di me.