- Ci parli di Lei, signor Scheletri.
- Di me... cosa potrei dire? Ero alto, bello, florido, pieno di vita e daspirazioni.
Nelle vene mi scorreva una forza capace di sollevare mari e spostare montagne. Sentivo
lanimo mio più potente di quello dun re, più forte dun Ercole, più
inventivo dun Ulisse. Ero capace di seguire con lo sguardo il volo dun
uccello, il cadere della neve... Ero capace damare e dodiare,
daccarezzare pelle vellutata e dimpugnare coltelli.
- Mi scusi, ma adesso qualcosa è cambiato...
- Sì, adesso ho in più la bellezza e leternità del bianco e dellavorio.