Lei

Lei mi guardava, sempre, di continuo, da cinque lunghissimi e noiosissimi giorni.... io le urlavo di smetterla, di lasciarmi vivere in pace, ma niente, con insistenza lei continuava a fissarmi e sul suo volto, io lo vedevo, lì, ben disegnato quel ghigno, quell'aria zeppa di compassione.... CHE VUOI? VA VIA!!!!.... niente i suoi occhi rimanevano immobili sul mio corpo.

 

Ora piango... io non posso sopportare quell'interminabile disagio, lacrime bagnano il mio volto... si insinuano nelle mie labbra, un gusto nuovo, salato, che mi dà il voltastomaco. Tengo la testa alta, e lei fa la medesima cosa... NO!!... IO NON POSSO RESISTERE A LUNGO!!

 

Dopo poco mi rendo conto che non riesco più a piangere, le lacrime si sono esaurite... ma lei sembra si aspetti di vederne ancora, non le sono bastate, non l'ho ancora resa sazia. Corro in cucina e mi approprio di una bottiglia d'acqua, scappo fino alla camera da letto e me ne verso un po' sul viso... prima però di solcare la porta... lei non deve sapere, lei deve rimanere all'oscuro di tutto, lei potrebbe giudicarmi.
Mi sento fiera di avere la faccia interamente bagnata, l'ho fregata, lei non se n'è resa conto... e queste potrebbero essere vere lacrime, quelle che non sono più in grado di versare.

 

Passa il tempo, e meravigliandomi quasi di me stessa mi rendo conto, che ormai lei fa parte della mia vita, siamo diventate amiche, mi confido, le parlo, è il mio diario segreto, non mi sento più fragile ed insicura, lei però non è contenta del ruolo intrapreso, glielo leggo dagli occhi, lei si annoia con me, lei non mi vuole, mi trova paranoica, disgustosa ma io ho bisogno di lei e della sua presenza, NO NON MI LASCIARE NON MI PRIVARE DI TE DELLA TUA FIGURA DELLA TUA IMMAGINE TE SEI LA SOLA CHE GRATIFICA I MIEI SCOMPENSI.

 

Ho capito il gioco che la ragazza sta conducendo, e così voglio divertirmi anche io, provo a metterla a disagio, ma non ho più alcuna emozione o sensazione, neanche rabbia... niente... solo una semplice atrofizzazione agli occhi.

 

HO PAURA TANTA PAURA... il viso le si è deformato, è rossa, forse sta male, io non lo so, come faccio a saperlo? Piange, è disperata ora è lei che urla ma la sua voce non dice nulla, abbasso lo sguardo, sangue mi sgorga da qualche parte del corpo.

 

Ho un martellare forte in testa, qualcuno sta cercando di rubarmi il cervello e picchia forte... NO!!... mi fa male il petto, penso al significato di morale, ma esiste una morale? Cos'è una morale? Sono confusa, vomito.
Ho una penna in mano e scrivo sulla carta igienica bagnata frasi insensate, scrivo tutto ciò che mi passa per la mente ma poi devo nasconderle o lei potrebbe punirmi per tutto questo... potrebbe picchiarmi per tutto questo.

Sono solo un'ombra, una semplice ombra.
Dico BASTA urlo BASTA grido BASTA sospiro BASTA continuo a respirare mi sta uccidendo mi sta ferendo sto morendo.

 

Mi ha lasciato sola per qualche ora, so cosa ha fatto, mi ha rubato tutto, si è impossessata di tutto senza chiedere nulla, sapeva di potere, sapeva di avere la mia vita in mano, mi ha preso tutto ed ora assume, ingoia ogni sostanza che si trova a portata di mano, manda giù liquidi, si avvicina al suo mondo per lasciarmi definitivamente sola, ma non può farlo, io non glielo permetterò di andarsene, ma l'eternità, dice, la chiama.

 

Voglio essere sua, voglio entrare nel suo corpo, in lei, essere il suo oggetto, la sua forza. DIGLIELO, TI PREGO AIUTAMI DIGLIELO!!!!
Lei lo sa ma mi ignora, non mi vuole ma è conscia di quello che provo, io la amo, lei mi disprezza, sono una povera pazza.
Non so cosa sta succedendo, non capisco più o forse ne sono consapevole ma voglio far finta di non saperlo, di non capire, tutto questo mi fa male dentro, mi crea uno strano stato d'angoscia... ma maschero tutto questo con uno strano sorriso esteriore...

 

Era da tempo, da molto tempo che non mi sentivo così, che non vivevo più certe emozioni, certe sensazioni, era ormai da moltissimo tempo che non mi sentivo malata, io sono innamorata di lei, e non so cosa potrebbe accadere se lei davvero se ne andasse... non capirei forse, ma ogni nuovo giorno che mi ritroverò ad affrontare di certo non ricolmerà il vuoto.
NON ANDARE NON SO COSA POSSA SIGNIFICARE IL TERMINE VITA SENZA TE AL MIO FIANCO.
Avete mai osservato i vostri occhi? Sono come uova, enormi uova con al centro il tuorlo, il nucleo, e tutt'intorno l'albume... le uova piangono di nuovo ma lei vale il caro prezzo della mia disperazione, lei vale, è cara, molto cara e se non resterà con me io, sì, io gliela farò pagare!

 

Le parlo, le dichiaro i miei sentimenti e lei tace osservandomi, ciò mi altera così presa da chissà quale istinto animale mi getto addosso a lei e la mordo... mastico la sua carne dura... immediato rigetto.

 

Oh Dio, lei è bella, è troppo bella, è la regina del giorno, o meglio della mia eterna notte, prendimi con te, entra in me e perdonami, parlami, muovi gelidamente le tue carnose labbra, sospira insieme a me, mostrami il tuo bianco e scarno viso bagnato di pioggia, o di lacrime, qualsiasi sia la roba che hai sul volto. Una candela, una sola candela ci fa luce, illumina i nostri sguardi zeppi di odio ed amore, di indifferenza e presunzione, di romantica rabbia... no non gridare... il vuoto rischia di catturarmi. La mia vita corre verso la fine, termina, paragonabile ad una sacra candela davanti al mio altare.
Non ricevo tue risposte, è un continuo parlare solitario ma ciò, almeno per ora mi basta... cara cos'è quella che sto vivendo? La definisci vita? Ne sei sicura? Sai, mi capita di trovarmi a desiderare la morte, di pregarla, di adorarla, il metodo più veloce per conoscerla è il suicidio, ma io non voglio lasciarti, posso ancora attendere ed aspettare l'alba che mi saprai donare. Ho sentito dire una volta in Chiesa, tanti anni fa, che la vita è solo un breve viaggio che conduce ai propri epitaffi. Io ho già il mio epitaffio... allora la vita è finita caro amore mio.

 

Tutto intorno mi ricorda la morte, la nostra fine, dove andremo a finire, persino il mio piccolo cane ha un nome proveniente dall'inferno: Tomba traballante.

 

Sto sognando, sogno te, mia amata, con indosso un'aderente tutina rosa, sogno i tuoi denti che penetrano nel mio collo, che mi feriscono provocandomi intensi brividi, sogno il dolore delle tue lunghe ed affilate unghie che mi lacerano la pelle, sogno la tua lingua in prossimità dell'ombelico, sogno i miei arti scossi che fremono e tremano per la paura... sto sognando, sogno Secretly, sogno una bara, sogno.
Il tuo è uno di quei tanti visi che ti capita di incontrare per caso, puro caso, una spenta luce nella notte, che per gli altri è giorno, stavi seduta ad un tavolo inerte, ma dolce, sei la mia regina, la regina di questi miei pazzi giorni, la regina del silenzio, ma una regina povera, senza scettro né mantello.
Un tempo, qualche mese fa, quando ti conobbi, ricordo scrivevi storie d'amore, fantasticavi come tutte le altre adolescenti, ma già allora eri diversa, sapevi che il tuo futuro non sarebbe stato rosa, sapevi di non potere recitare la parte di Biancaneve in questo grande teatro che è la vita... sapevi che non sarebbe mai arrivato il principe azzurro che da bambina ti aveva regalato intensi momenti, sapevi che l'illusione era dolce e che avresti conosciuto solo la mela... il frutto dell'eterna dannazione... sapevi!

 

Mi alzai di scatto è con un pugno distrussi lo specchio che si trovava dinanzi a me: finalmente lei era morta.

Angela Buccella