Il risveglio, la luce del sole mi ferì gli occhi costringendomi a
serrare le palpebre. Nel barlume di lucidità che si stava facendo strada nella mia mente,
mi chiesi come mai avessi lasciato le imposte aperte.
A tastoni sentii sotto di me un freddo pavimento di marmo. Aprii di nuovo gli occhi e mi
guardai intorno. Non ero a casa mia, poco ma sicuro. A giudicare dalla luce del sole era
giorno fatto. Provai ad alzarmi, ma limprovviso dolore alla testa mi costrinse a
sdraiarmi di nuovo. Davanti agli occhi ballavano mille lucine, come se nel cervello mi
fosse esploso un petardo. Raccolsi le forze e mi alzai. Gli occhi si stavano abituando
alla luce, e provai a guardarmi intorno. La stanza era grande, con mobili sparsi in
disordine, alcuni dei quali coperti da teloni, sembrava una casa disabitata, forse prima o
dopo un trasloco.
Ma che ci faccio qui?
Sembravano i postumi di una sbronza, ma erano anni che non toccavo niente che avesse
gradazione superiore al chinotto. Possibile che avessi ricominciato così, di colpo?
Uno specchio. Chissà comero ridotto.
Beh, pensavo peggio
Borse sotto agli occhi, colorito spento ma niente di irreparabile. Poi mi passai una mano
fra i capelli. E la ritrassi sporca di sangue.
No, non è possibile
Non riuscii a pensare ad altro, perché un boato interruppe il flusso dei miei
ragionamenti. Voci concitate in corridoio.
In un attimo un manipolo di poliziotti fu nella stanza. Si sforzavano di sembrare
tranquilli, ma si vedeva che erano tesi.
- Abbiamo ricevuto una segnalazione dai vicini. Hanno sentito delle urla-
Rimasi immobile, senza sapere cosa rispondere, quando da unaltra stanza un
poliziotto urlò.
- Ispettore, venga a vedere-
E anchio andai a vedere. La porta della stanza accanto era socchiusa, ma già sulla
maniglia cerano delle macchie rosse. E dentro, il corpo di una donna, bionda, bella,
nuda, coperta di sangue dalla testa ai piedi. Riuscii a ricacciare indietro un conato di
vomito prima che mi mettessero le manette.
- Mi sembra tutto chiaro- disse il magistrato appena arrivato sul posto
la vittima ha incontrato il suo assassino in qualche locale, ed ha avuto la
malaugurata idea di invitarlo a casa sua. Eeh, queste ragazze di oggi, così disinibite.
Penso sempre che ne muoiano troppo poche, rispetto ai rischi che corrono. Comunque, sono
finiti a letto insieme e poi
poi hanno litigato, forse lui le ha chiesto di fare
qualcosa- si passò velocemente la lingua sulle labbra lei ha rifiutato, ha tentato
di colpirlo e lui lha accoltellata. Ventotto coltellate. I particolari ce li
spiegherà lui stesso quando si deciderà a collaborare. Come mai lappartamento è
in queste condizioni?-
- Non lo sappiamo. La vittima mancava da parecchio tempo, forse abitava altrove-
- Mmm. E dellassassino, cosa sappiamo?-
- Incensurato. Un avvocato di successo, a quanto pare-
- Chissà cosa gli è preso. Il classico raptus. Bah, per me è tutto, potete portarlo
via-
E mi portarono via. In carcere dissero che se avessi collaborato sarei
uscito, e così ho parlato. E sono uscito. Adesso mi trovo in un ospedale psichiatrico.
Eppure non ho detto altro che la verità.
Quella ragazza la incontrai davvero in un locale, di dubbia reputazione come lei, e pensai
subito che avesse qualcosa di diabolico negli occhi. Ero ubriaco fradicio, ricordo poco.
Solo che a un certo punto, a casa sua, lei mi colpì, non so se per aggredirmi o per
difendersi. Vidi il sangue colarmi dalla testa, allora afferrai un coltello e la uccisi.
Quando mi ripresi dalla sbronza, caricai il corpo in macchina e andai a seppellirlo in un
campo. Ero appena entrato in un prestigioso studio legale e non potevo permettermi uno
scandalo. Da quel giorno ho smesso di bere.
Dico da quel giorno perché questo è successo dieci anni fa. Dieci anni nei
quali sono diventato un avvocato di successo, socio maggioritario di uno dei più
importanti studi legali della città, e ho avuto tutto quello che si potrebbe desiderare
dalla vita.
I medici dicono che ho rimosso quel delitto finché non ne ho commesso un altro uguale, e
tutto è tornato alla mente. Ma io so che non è così.
Cè solo lei, lei che è tornata a vendicarsi.