Ultimo

I Cefalopoidi se ne sono andati. Le loro navi liquide hanno lasciato il pianeta alle prime luci dell'alba ed io sono solo...
Non riesco a capacitarmi di essere sopravvissuto all'aliena razzia, ma di una cosa sono certo: il suicidio mi risparmierebbe l'inevitabile sofferenza che dovrò affrontare in questa vita solitaria.
Nel frigo c'è ancora cibo...
Scende la notte ed io mi chiedo se sarò in grado di superarla. Ho paura, poiché la silente oscurità mi appare come un libro antico sul quale dovrò vergare, col nero inchiostro del destino, l'ultimo capitolo della vita...
Non devi disperare.
Dopotutto quelle viscide creature non mi hanno trovato, anche se ciò che volevano se lo sono già presi: l'intera genia umana.
Oggi hai visto tre di loro...
Stamattina sono passati davanti alla mia casa, ultimo rifugio di un uomo disperato. Li ho osservati con attenzione. Le loro lattiginose organostrutture sono ricoperte da una vischiosa schiuma chimica e possiedono volti informi sui quali brillano opachi bulbi oculari, che sondano il muto paesaggio circostante. Credo che appartengano ad una sorta di retroguardia esplorativa. In ogni caso, senza perdermi in futili riflessioni, mi sono nascosto in cantina. Ho sprangato la porta, ed ho iniziato a pregare.
Le creature sono entrate... le senti?
Dal mio rifugio sotterraneo avverto lattiginosi movimenti. Mi sono rannicchiato in un angolo, nel vano tentativo di non emettere alcuna vibrazione sonora...
Stai tremando e nonostante i tuoi quarant'anni ti sei pisciato addosso come un neonato!
Le creature cercano di forzare la porta, ma stranamente sembrano incapaci di farlo. Poi, qualcosa o qualcuno, deve aver attirato la loro attenzione perché improvvisamente se ne sono andate, saettando veloci all'esterno. Ho trascorso due giorni in quella mucida cantina... due interi giorni sguazzando nel mio stesso piscio.
Infine hai deciso di uscire.
Scostando la porta della cantina non sapevo cosa avrei dovuto affrontare.
Sono fuori.
Il sole splende alto nel cielo e finalmente posso respirare l'aria pura del mattino ma qui, nel mondo esterno, regna un silenzio innaturale. Nessuno... non c'e più nessuno! Nemmeno un animale che possa udire l'urlo disperato di un uomo rimasto solo!

Il frigo è vuoto!
Quei bastardi devono averlo fatto apposta per costringermi ad uscire allo scoperto! Inizio ad avvertire i primi morsi della fame. Lo stomaco mi si contorce dal dolore, ma non riesco a trovare il coraggio di allontanarmi da casa in cerca di cibo.
Oggi sono tornati...
Navi aliene fluttuano silenziose in un cielo privo di vita e seppur quei maestosi scafi di liquido metallo scintillante siano colmi di Cefalopoidi, non posso esimermi dall'ammirare la loro magnificente lucentezza. Sembrano Dèi argentei che vegliano su di un mondo muto e desolato...
E' meglio ritornare in cantina.
Una volta laggiù ho udito un rumore, un sibilo che aleggiava nell'oscurità. E' stato allora che l'ho visto: Isaac, il mio gatto.
Isaac è il secondo essere vivente che incontro da una settimana a questa parte. Sono felice che anche lui sia vivo, anche se appare stremato e denutrito. Oggi si è leccato un intero barattolo di pomodori ed io con lui. Il pomodoro è l'unico cibo di cui disponiamo.
Ti stiamo cercando!
I Cefalopoidi sono penetrati nuovamente in casa mia. Loro sanno che quaggiù, in questa schifosa cantina c'è un uomo che mangia pomodori! Anche stavolta hanno cercato di forzare la porta, ma non ci sono riusciti. Forse non vogliono entrare... forse non ne sono capaci...
Ho sete. In cantina non c'è acqua e nemmeno vino. Solo zappe, rastrelli, badili e... dannati pomodori! Devo reagire, ma come posso affrontare creature che si sono dimostrate capaci di annientare un intero pianeta in soli sette giorni?
La sete sta diventando insopportabile e Isaac soffre. Oggi ha vomitato ed ora giace immobile sul freddo pavimento. Respira a fatica, ma il soffio vitale non lo ha ancora abbandonato.
Odo il sibilo delle navi liquide. Il mio corpo è assalito dai crampi. Lancinanti dolori mi attanagliano lo stomaco. Oggi ho tentato di abbandonare questa prigione sotterranea, ma lassù avverto la presenza di Cefalopoidi che si aggirano guardinghi.
Non abbiamo fretta di catturarti... alla fine commetterai un errore!
Adesso gli alieni cercano di stanarmi dal mio rifugio emettendo scariche di cerebroimpulsi sonori. Quelle frequenze soniche mi lacerano la mente causandomi dolori terribili. Il sangue mi cola dalle orecchie. Sto soffrendo e non riesco a smettere di vomitare!
Gli alieni invasori non demordono. Li sento, lassù oltre la porta, che aspettano! Non gli concederò mai la soddisfazione di catturarmi! Non mi arrenderò tanto facilmente.
Il nostro potere è un fiume inarrestabile d'informazioni cerebrali!
I Cefalopoidi riescono a connettersi direttamente con la mia mente. Vogliono scannerizzarmi l'inconscio... impossessarsi della mia coscienza! Devo reagire prima che portino a termine il lavoro.
Il tuo cerebro umano è soltanto un pessimo generatore d'impulsi elettrici!
Oggi ho vomitato sangue misto a bile ed anche Isaac sta male... povera bestiola.
Hai sonno... sei esausto... desideri dimenticare tutto questo dolore...
Mi manca la mia vita, la mia famiglia, i miei ricordi. Ora sono stanco... cercherò di riposare.
Non riesco ad esprimere la gioia che sto provando! Ho aperto gli occhi e mi rendo conto che è stato solamente un bruttissimo sogno. Intorno a me vedo le bianche pareti della stanza da letto, i quadri e la buffa lampada comprata durante una vacanza a Venezia. Fuori il sole splende alto nel cielo ed il suo lucente tepore mi rassicura! Mi rigiro nel letto e sono contento di vedere che Isaac riposa accanto a me. Mi sono avvicinato a lui... il suo respiro è tranquillo... grazie al cielo sta bene. Mi alzo perché ho voglia di uscire. Avvicinatomi alla porta ho girato la maniglia ed ho... mio Dio, la maniglia! Quella è una maniglia arrugginita! Mi guardo attorno accorgendomi con orrore che l'immagine della camera sta lentamente svanendo, lasciando il posto a fetide pareti di un'umida cantina! Mollo la presa...
L'umano ha commesso l'errore!
... ma è troppo tardi! La porta si schiude ed io mi ritrovo avvolto da viscidi tentacoli...

 

Registrazione cerebro-organica emessa dalla crisalide coercitiva 555577898765.

 

L'evoluta cefalopsiche aliena era in grado di mutare la nostra struttura cerebrale, inducendoci a replicare immagini visive e sensoriali capaci di condizionare la percezione della realtà!
E' stata la mia stessa mente ad attivare la trappola psichica che mi ha imprigionato qui, all'interno di un'opprimente crisalide coercitiva, a bordo di una liquida nave in viaggio verso chissà quale sperduta regione della galassia...
Io sono stato l'ultimo! Adesso la terra è silente, fredda e sconfitta. Spero soltanto che almeno Isaac stia bene...

Simone Conti