La medium

Non so perché ma mi ero sempre prefigurato le medium come donne anziane dall'aspetto un po' stravagante.
Elsa Von Scheve non lo è!
Ha pressappoco la mia età. E' alta, magra, i capelli biondi e soprattutto due stupefacenti occhi grigio cenere.
Andrea Ruvolo, l'italiano, ha l'aspetto di un affiliato alla Mano Nera: completamente calvo, ha il cranio lucido ed il viso scolpito nel marmo. Il dottor Carlus mi ha raccomandato di non prendere i suoi lineamenti troppo alla lettera: sono molte le società esoteriche che se lo contendono.
Il dottor Carlus, noto studioso di fenomeni psichici, mi sta facendo da anfitrione.
< E quella madame? > chiedo, indicandogli tra i pochi convitati un donnone con la faccia da ippopotamo ed una spropositata quantità di spille e cammei appuntati alla rinfusa sul petto.
I suoi baffi si piegano per un attimo in un sorriso.
< Madame Bliff > risponde asciutto. < Il tipico personaggio che alle nostre sedute non manca mai… purtroppo! Niente altro che una riccona alla ricerca di emozioni forti >
< Come potete tollerare la presenza di personaggi così ordinari? >
< L'argent mio caro. E' scandalosamente ricca. E sono per lo più le persone ricche a sovvenzionare le nostre ricerche >
< Capisco > rispondo.
< Ed ora volete spiegarmi di cosa si tratta. Preferisco sentirlo da voi, il vostro amico ha un aspetto terribilmente sconvolto >
< Non ne siete al corrente! Tutti i giornali ne hanno parlato… >
< Dovete scusarmi ma i miei studi mi assorbono totalmente e non mi permettono di seguire la cronaca >
< Si tratta di Hester, mia sorella. E' stata brutalmente assassinata dieci giorni fa. L'uomo che accompagno è George Manson, il marito. Io e lui siamo soci in affari. Siamo stati noi a rinvenire il corpo al ritorno da una trasferta. Povera piccina! Giaceva riversa nell'atrio della casa in un lago di sangue. Il suo carnefice le aveva reciso la gola >
< Sono state svolte indagini? Ci sono sospetti? >
< Un unico sospettato, un certo Stone, il giardiniere. Un tipo taciturno e scontroso, ma che non aveva mai dato problemi. Si è reso irreperibile il giorno stesso dell'omicidio. La polizia lo ricerca per tutta la contea, ma sembra essersi dileguato nel nulla >
< Il movente? >

< Il furto. Sono scomparsi i gioielli >
< Era necessario uccidere? >
< Deve essere stato colto sul fatto, non si spiega altrimenti >
< Una vicenda davvero penosa. Mi dispiace… >
< Mia sorella era la creatura più dolce e mite di questa terra. Tutti l'adoravano, ad iniziare dalla servitù >
< Vostro cognato… >
< Vedete voi stesso come è ridotto. Una larva umana. Forse un giorno riuscirà a dimenticare. E pensare che negli affari era un uomo scaltro >
< Di chi è stata l'idea della medium? >
< Sua. Bisogna capirlo, non si capacita. Si appiglierebbe a qualsiasi cosa… >
< Voi parteciperete alla seduta? >
< Certo, ma sappiate che sono venuto solo per un dovere. Per mia natura sono un pragmatico… >

 

***

 

I pesanti tendaggi, i quadri degli antenati alle pareti, gli austeri mobili, scuri e vetusti…
Elsa, questa casa non ti somiglia. Se solo ti avessi conosciuta in un altro momento… in altre circostanze…
Il pendolo batte dodici grevi rintocchi.
< Signori, è l'ora > dice Elsa.
Nella sala cala un silenzio innaturale, carico di consapevolezza. Sento uno strano malessere assalirmi lo stomaco.
Mentre le luci vengono abbassate, tutti noi convitati ci dirigiamo verso il tavolo. Nella semioscurità i volti hanno assunto la parvenza di maschere di cera.
Andrea Ruvolo si alza facendo schioccare le scarpe e prende posto senza un attimo di esitazione.
Il donnone si siede rumorosamente. Ha ancora sul vestito le briciole di tutti i pasticcini che si è divorata.
< Finalmente! > dice soffregandosi le mani. < Sono tutta un fremito >
Faccio per controbattere ma uno sguardo del dottor Carlus mi ferma.
< Ma si sta divertendo > dico. < Notate i suoi occhi, sono lucidi… >
< Ora signori > dice la medium < tenteremo di stabilire un contatto con l'anima della povera Hester >
< Ci spieghi precisamente cosa dobbiamo fare > chiede madame Bliff con voce stridula, quasi come se si trattasse di imparare le regole di un nuovo gioco di società.
< Occorre solo che tutti voi facciate silenzio > risponde Elsa. Il tono della sua voce è pacato e conciliante.
Interviene il dottor Carlus: < Signori, ora Elsa entrerà in quella particolare condizione psico-fisiologica che viene detta trance. E' indispensabile per stabilire un contatto con il mondo dell'aldilà >
La medium alza gli occhi verso l'alto e con voce dolcemente modulata chiama per nome la defunta. Poi ripiega lentamente il busto in avanti fino a toccare con il volto il piano del tavolo. Le ciocche dei suoi lunghi capelli dilagano sul piano come una dorata spuma.
Mi giunge alle narici il profumo di essenze balsamiche che essi sprigionano.
Sarebbe bello poter immergere il viso in quelle chiome…
Trascorrono dei minuti. Il respiro della medium comincia a farsi più affannoso. Sento come una terribile pressione gravare sull'ambiente. Le orecchie hanno preso a ronzarmi. Quando il dottor Carlus parla la sua voce mi giunge ovattata e distante.
< Hester, ci sei? > chiede.
Nessuna reazione. Solo quel respiro sempre più affannoso.
Il dottor Carlus insiste. La sua voce è ferma ed autorevole.
< Hester, dai un segno della tua presenza. Non aver timore figliola, non vogliamo farti del male. C'è con noi il tuo George. E' molto in pena per te. E' al corrente di quel che ti è accaduto >
E' allora che la voce della medium si fa sentire. E' molto flebile, poco più di un lamento.
< George!? > dice.
Il dottor Carlus fa un sospiro di sollievo.
< Abbiamo finalmente stabilito un contatto > dice, < Ora fate attenzione che… >
Non ha fatto in tempo a terminare la frase che la medium ha rialzato di scatto il busto, quasi che una forza aliena si fosse impossessata del suo corpo catapultandolo all'indietro.
Ha gli occhi chiusi e i lineamenti del volto esprimono una profonda angoscia.
< George! > dice, < dove sei? E dove sono io? Perché continuo a vagare in questo chiarore! Lui mi insegue… ha un coltello… Perché lo fa… io non dirò nulla… Perché vuole farmi del male… Ha un brutto coltello, George… Perché!? >
George si è fatto pallido come un cencio. I suoi occhi cerchiati sono lucidi di lacrime. Con voce tremante parla:
< Sono qui tesoro… non devi temer nulla… ti proteggerò io… >
< Lui mi insegue, George… ha un coltello… dice che ha sete del mio sangue… non mi piace quella follia nei suoi occhi… >
< Chi ti insegue, Hester > interviene Carlus con voce ferma.
< E' Stone, il giardiniere… L'ho sorpreso nella mia stanza… sta rubando i gioielli… ma io lo lascerò andare… non dirò nulla… Perché allora quel coltello… Perché? >
A questo punto il mio amico sembra accusare un crollo emotivo. Serra fortemente i pugni e scaglia la sua maledizione.
< Maledetto Stone! Era solo una ragazza fragile, indifesa. Per quale motivo allora? Dimmelo, maledetto Stone! >
< Il motivo? Cinquemila sterline in gioielli ovviamente. Tu non lo ritieni sufficiente? >
Tutti gli sguardi si voltano allibiti. A parlare è stata madame Bliff. Ha i lineamenti del viso completamente trasfigurati. Le labbra, pittate di un rosso cremisi, sono atteggiate ad un sorriso sardonico. Ma gli occhi soprattutto… Dio i suoi occhi! Sono spalancati ma mostrano solo il bianco delle sclere.
La donna, che si è rivolta direttamente a George, ora continua a fissarlo in silenzio. In fondo la sua è stata una domanda. E le domande esigono risposte.
George si è fatto ancor più pallido, ma il suo volto mostra adesso una certa contrarietà.
< Cosa diavolo vai blaterando maledetto assassino > dice.
< Dovresti saperlo mio caro George >
George appare furioso.
< Smettiamola con questa pagliacciata > dice. Poi rivolto a me: < Peter accompagnami a casa. Tutta questa messinscena è disgustosa >
Si alza rovesciando la sedia e fa per allontanarsi.
La donna continua però ad incalzarlo.
< George, non sarebbe il caso di spiegare a questi signori come mai il carnefice della tua amata consorte ti sta parlando da questo strano limbo? >
George guarda la donna con il volto contratto dall'odio.
< Stone! Ti ho cucito la bocca una volta. Se necessario… sono pronto a farlo nuovamente >
E senza preavviso, con furia cieca, si avventa contro madame Bliff.
L'intervento di Andrea Ruvolo, l'italiano, è fulmineo.
Ha estratto da sotto la giacca un revolver e glielo ha puntato al centro della fronte.
< Un solo passo e faccio fuoco. George Manson, in nome della legge vi dichiaro in arresto >

 

***

 

Due agenti in divisa, usciti come per incanto da dietro i tendaggi, hanno trascinato via un recalcitrante George Manson.
A me è stata servita una generosa dose di whisky dopo la quale ho sentito il sangue riprendermi a refluire nelle vene.
Ma sono comunque come inebetito: tutto è accaduto così in fretta.
< Dunque è stata tutta una simulazione > chiedo.
< Una simulazione sì, ma solo fino ad un certo punto > risponde il dottor Carlus. < Ma forse è il caso di dare la parola al nostro commissario di Scotland Yard >
A queste parole Andrea Ruvolo si alza facendo schioccare le scarpe. Estrae una sigaretta da un portasigarette d'argento e… me la caccia tra le labbra. Poi mi offre la fiamma da un candelabro.
Comincio a pensare che aveva ragione il dottor Carlus quando mi raccomandava di non prendere i suoi lineamenti troppo alla lettera.
In effetti questo uomo comincia a risultarmi simpatico.
< Due giorni dopo il delitto > esordisce < il cane di un cacciatore, che si era spinto nella zona paludosa a nord delle vostre tenute, si mise inspiegabilmente a scavare con le zampe. Fu in questo fortuito modo che è stato rinvenuto il cadavere di un uomo che successivamente abbiamo identificato come essere quello di Stone. Aveva il cranio sfondato. Tenemmo ovviamente la notizia segreta. Risultava chiaro che fosse stato Stone ad uccidere vostra sorella, ma chi aveva poi provveduto ad eliminare lui? E perché? Si aprivano nuovi scenari, e noi iniziammo ad indagare a 360°. Se il ruolo di Stone era quello del sicario, chi allora era il mandante? Qualunque congettura facessimo inevitabilmente indicava il vostro socio come unico beneficiario della morte di Hester. Lui recitava alla perfezione il ruolo del vedovo inconsolabile. Quando siamo venuti a conoscenza della sua intenzione di partecipare ad una seduta spiritica abbiamo intuito che quella poteva essere una opportunità per smascherarlo. Avevamo bisogno di una falsa medium, quindi abbiamo assoldato miss Daana, un'attrice… >
A questo punto interviene il donnone.
< E' stata quella la fase più delicata di tutta la macchinazione. Era così evidente che fossi io la vera medium. Per fortuna vi siete rivelati due sprovveduti. Perciò, mentre la nostra brava attrice 'fingeva' di evocare il fantasma della povera Hester, io indisturbata evocavo l'anima dannata di Stone. Sapevo che sarei riuscita a stabilire un contatto. Così sono caduta in trance… >
< Ma per essere completo il piano di George… > dico.
< Esatto! > mi interrompe il commissario. < Avrebbe dovuto uccidere anche voi. Chi lo sa, magari tra sei mesi o un anno… Un incidente durante una battuta di caccia? Ma sarà lui a spiegarci l'esatta dinamica dei suoi piani >
< Cosa ne sarà ora di lui > chiedo.
< Temo che lo attenda la forca > risponde Ruvolo.
Mi accorgo di non provare alcun senso di pietà verso il mio socio.

 

***

 

< Voi dunque… un'attrice > dico a miss Daana. < E stavate recitando da copione >
< Signor Peter, credo di aver contribuito a smascherare il vero colpevole. Non pretendo la vostra gratitudine ma vi posso assicurare che è stato penoso anche per me >
< Oh, certo! Volete sapere cosa penso di voi attrici? >
Oh Daana, non badare alle mie parole... E non guardarmi con quegli occhi…
< Silenzio per cortesia! >
A parlare è stata madame Bliff. C'è di nuovo nei suoi occhi quell'espressione che mette paura.
< Silenzio! > ripete. < Sento nell'aria qualcosa di tumultuoso >
All'idea di ripiombare nuovamente nell'incubo da poco vissuto un brivido gelido mi percorre la schiena.
Rotea gli occhi per la stanza come alla ricerca di qualcosa. Ma cosa!
Improvvisamente il suo corpo si rilassa.
Un'espressione imbarazzata le si dipinge sul volto.
< Dovete scusarmi. Solo un falso allarme >
< Un… falso allarme! > chiedo.
Mi appioppa una formidabile pacca sulla spalla.
< Giovanotto > dice < quel che avevo sentito non era altro che il vostro cuore. Ma perché sta battendo così tumultuosamente? Si direbbe quasi che voi siate… come dire… innamorato? >
Arrossisco così violentemente che il primo istinto è quello di strangolarla.
Miss Daana ha abbassato gli occhi e sta sorridendo.

Gino Spaziani