Vampiri a Pescolanciano

Certo che quando accettai quest'assurda richiesta, mai avevo immaginato di trovarmici coinvolto realmente.
Ed eccomi qui. Sono partito quasi un'ora fa da Termoli e dopo questa galleria dovrei trovare lo svincolo per Pescolanciano.
Eccolo lì… sulla destra… eretto sulla rupe al limitar del paese.
Però, a vederlo da qui non sembra poi così lugubre, anzi…
Una struttura dall'esterno che tutto ricorda fuorché il castello dei nostri incubi di bambino. Un parallelepipedo perfetto, alto tre piani e con una (presumo) alta e ampia controsoffittatura. I due lati brevi sembrano che diano verso nord e sud. La cosa incredibile è che il lato nord segue quasi perfettamente la linea della collina. È proprio inaccessibile da lì e, in ogni caso, anche gli altri lati, a parte l'ingresso principale, sembravano inattaccabili per la tecnologia dei secoli scorsi.
Da quando sono iscritto al "CICAP" è la prima volta che sono chiamato in causa proprio nella mia regione. Bè, per una volta non devo percorrere molta strada anche se un'altra notte insonne proprio non mi andava dopo aver smentito il mito di "Azzurrina" in Romagna…
Comunque voglio dare proprio una mano agli abitanti di Pesco… così da domani saranno tutti più tranquilli.
Ricordo il contatto: "Enzo, ti conosciamo per il tuo lavoro e devi assolutamente aiutarci… da qualche giorno sono scomparse delle persone in paese e se ne lamentano anche nelle vicinanze. E poi gli animali… si ammalano tutti di un'anemia mai vista prima a detta dei veterinari. E quegli strani segni addosso, quelle punture; e sembrano tutti indeboliti. Se è uno scherzo di qualche bontempone beh… è lo scherzo meglio riuscito che abbiamo mai visto".

Io li rassicurai che sicuramente era ciò che sospettavano (ma loro lo dicevano solo per "autorassicurarsi, ma non è che ne fossero convinti: nei paesi le leggende urbane fan subito a prender piede), e le scomparse, bè… ormai il Molise è terra desertica: se ne vanno via tutti; ogni anno siamo sempre di meno, eppure….
Comunque sono arrivato. Mi aspettano i miei contatti.
Anna del CICAP di Roma e due colleghi, Matteo e Giorgio, dell'istituto superiore di parapsicologia di Milano. Oltre al sindaco e a due carabinieri ci sono anche due proprietari del castello per illustrarci attraverso una piantina (ben dettagliata devo ammettere) la dislocazione delle stanze; quelle visitabili e… quelle no! Bah, quanto mistero per un qualcosa che assomiglia più ad un palazzo dell'istituto case popolari che alla dimora di Vlad Drakul.
Comunque dopo i saluti e le raccomandazioni di rito ci addentriamo.
Assurdo: i proprietari ci chiudono dentro. Se è vero ciò che pensano, a parte che l'eventuale "abitante" esce ed entra come vuole (non si fa certo spaventare da un catenaccio), il cancello si scavalca così facilmente…
A volte è proprio vero che si ha bisogno di un riscontro psicologico pur di non impazzire. Ma del resto, se non ci fossero persone così, io non lavorerei….
Entriamo.
Una spianata di una trentina di metri è davanti a noi. Sulla destra l'ex abitazione del custode. È stata abbandonata da due anni dopo la scomparsa del secondogenito. Perse l'uso della parola e gli psicologi non sono mai riusciti a capire cosa fosse successo. E' anche accusato lui stesso della sparizione del figlio…
Su entrambi i lati un muretto alto pressapoco un metro ma che si affacciano sul burrone. Ora ancor più di prima stimo che l'unico vero accesso per e dal castello è l'ingresso principale.
Entriamo attraverso il pesante portone d'accesso al castello e ci ritroviamo in un ampio cortile. Dall'esterno la struttura sembrava diversa. Praticamente tutte le stanze sono addossate alle pareti.
Mentre il centro è solo cortile più un classico pozzo ormai in disuso.
La luce proviene, oltre che dalle nostre lampade, da un lampione che in tempi non sospetti a quello che si presuma possa essere successo, il comune di Pescolanciano aveva impiantato per far luce ai visitatori nelle fresche serate estive nello spiazzale d'accesso; nel cortile vi è solo l'irrorazione lunare….
I nuovi proprietari, almeno per ciò che riguarda l'accesso all'interno delle stanze, non si sono preoccupati di conservare lo spirito antico del maniero: vi sono porte in legno ma di caratura moderna; uno scempio per l'estetica del maniero!
Ma continuiamo nell'esplorazione...
Ci dividiamo in due gruppi: io con Matteo entro dal lato Destro e seguirò tutto il perimetro fino ad uscire vicino il portone, mentre Anna e Giorgio andranno direttamente al primo piano. Ci riserviamo l'ultimo piano alla fine tutti insieme...
La stanza ovviamente è buia ma abbiamo varie lampade e molto potenti le prime stanze sono spoglie... l'aria è lugubre, stantia, ombre che la suggestione rende mostruose incombono al nostro passaggio. E poi... quel fastidioso scricchiolio da effetti speciali di film horror di quart'ordine... eppure... non so... sento qualcosa che non va...

 

Quando accadde erano le 2.
Eravamo ormai alla fine del nostro giro quando sentimmo il grido di Anna.
Era così acuto da accapponare la pelle, ma come è iniziato, così le morì in gola.
Ma quello che ci fece più impressione era Giorgio: "Vai via... lasciami stare... viaaaaaaaaaaa".
Giorgio era una delle persone più coraggiose mai conosciute; una persona che ha fatto le esperienze più disparate, e non parlo solo di paranormale: dall'attraversamento del Gobi, alla scalata del K2 senza ossigeno sulle orme della spedizione italiana che per prima violò la cima.

 

Non sentimmo più nulla.
Il sudore si fece freddo... o era l'aria gelida..??? Aprile non è agosto ma neanche gennaio eppure... Un dubbio per la prima volta s'insinuava in me.
Matteo era seriamente preoccupato per il collega. Scappammo nella direzione della presunta aggressione.
Silenzio...
Al primo piano vedemmo una scia di sangue che spariva in una parete.
Fruscii... un lamento (ma era un lamento?)... battiti d'ali (ma abbiamo visto volatili di ogni genere arrivando e non erano certo vampiri)...

 

Poi arrivò l'orrore!!!
Prima le voci... ma le sentivo o mi entravano solo in mente? Era suggestione? No... magari lo fosse stata... La parete era in realtà scorrevole...
I rumori erano vicini...
Era come un branco famelico che si divide il pasto quotidiano...
Ed ecco...
Giorgio era disteso per terra... 7, forse 8 "esseri" (non saprei come definirli) erano su di lui che si cibavano.
Ma la cosa che non dimenticherò mai erano gli occhi di Giorgio... Lui era ancora vivo... anche se per poco.
Uno di quelli stava ingurgitando le interiora...
Un altro stava appena intaccando il volto...
Gli altri ormai sommergevano tutto il suo corpo rimpinzandosene gli stomaci (stomaci???)!

 

Matteo... ma dov'è Matteo?
Stava piangendo come un bambino! Aveva trovato Anna... quello che restava di Anna...
Spero solo che non abbia sofferto ma è difficile crederlo smembrata com'era...

 

"FUGGIAMO" - gli sto gridando...
Io corro a perdifiato e lui dietro.
Troviamo le scale... da lì sono 20 metri fino al portone ed altri 30 fino al cancello (ma sarà la salvezza???).
Io le scendo rischiando di rompermi una gamba ma il terrore e troppo.
E Matteo? Non lo sento!
Non dovrei farlo ma mi giro e... lo vedo: sollevato da terra sul soffitto trascinato da uno di quegli esseri infernali.
Accelero la corsa... loro non mi avranno mai...
Vedo il portone... porca miseria, è chiuso... No... è solo appoggiato...
Dietro di me sento il fetore della loro presenza... sono troppo veloci ma... il cancello è lì... forse ce la faccio... dai Enzo corriiiiiiii
Ecco che salto per scavalcarlo e...
Una mano si poggia sulla spalla mentre due "fauci" si chiudono sulla mia gola e...
Mi sveglio!!!
E' buio fuori...
Meno male...
Me lo dico sempre che quando mangio pesante poi faccio gli incubi...
Ma lo sospettavo: quel ragazzo che Matteo e Anna mi avevano procurato era sicuramente tossico.
Lo sanno che il sangue avariato mi fa male...
Non ho mica lo stomaco di Giorgio che ingurgita di tutto: animali, uomini, tutto...
Menomale che è sera...
E tu: sei convinto che stanotte dormirai sogni tranquilli? Ah... ah... ah... ah...

Vincenzo De Tomo