-"Voglio la sua testa" - sbotta il Direttore Generale della
Wilson, una multinazionale di dolciumi, rivolto al suo nuovo segretario.
-"Non si può andare avanti così: in tre mesi ci ha fatto perdere ventimila dollari
con i suoi errori idioti. Entro domani voglio un nuovo contabile al suo posto. Adesso va
pure e provvedi tu a tutto, d'accordo?"-.
Rimasto solo nel suo ufficio, il Direttore pensa compiaciuto al suo nuovo segretario:
"Un tipo in gamba, non discute mai un ordine, ed è sempre il più zelante; e pensare
che l'ho assunto solo da due settimane. Anzi, adesso che ci penso non ho nemmeno guardato
la sua scheda personale".
Si alza dalla poltrona e, raggiunto uno schedario, vi estrae una pratica e si mette a
sedere.
"Come sospettavo: curriculum vitae ottimo, quasi perfetto".
Poi legge le note personali.
"Eccellente".
Quindi sposta l'occhio sulla relazione redatta dallo psicologo che, per regola instaurata
da alcuni anni, sottoponeva tutti i nuovi dipendenti a un colloquio. Scritta in modo
discorsivo, recita:
<<Il soggetto, pur dialogando con facilità e senza alcun timore apparente,>>
A questo punto sente dei rumori lontani
<<fa trasparire una profonda introversione, quasi psicotica, e presenta>>
che si avvicinano sempre di più...
<<parecchie difficoltà di astrazione a livello psichico, che ingenerano>>
poi dei passi che si avvicinano al suo ufficio,
<<un profondo imbarazzo nell'elaborazione concettuale del linguaggio>>
la porta si apre: è il segretario. Ha in mano qualcosa...
<<o, per dirla in termini più semplici,>>
...qualcosa che gocciola, ma non si vede bene..."Oh, mio Dio!"
<<prende tutto alla lettera.>>