Ho sempre
pensato che le donne vanno prese anche per la gola.
No, non strozzate. Ma nel senso di conquistarle grazie ad una cenetta romantica. Sabato
scorso aveva organizzato una serata con i fiocchi e persino con le candele. A base di
pesce. Era andata benissimo. Manuela mi aveva fatto i complimenti. Ma non mi ero azzardato
ad andare oltre, era la prima sera, non volevo rovinare tutto. Ma stasera, ho deciso, vado
all'attacco. Mi ha invitato lei, a casa sua.
Suono il campanello. Mi apre la porta. E' vestita casual, giusto per preparare una cenetta
che io spero romantica, e non solo. Ha un viso così dolce, così innocente. Adora i
micini. Mi ha detto che è sfortunata in amore. Tutti i suoi i suoi ex fidanzati se ne
sono andati da un momento all'altro, piantandola in asso. Non capisco perchè, è
deliziosa. La consolerò io.
"Entra pure, mettiti comodo", mi dice, accompagnandomi sul divano. "Io
corro in cucina", aggiunge.
Dopo un po' le chiedo: "Qual è il menù della serata?".
"Sorpresa sorpresa", risponde lei, dalla cucina.
"Se vuoi posso darti una mano, magari a tagliare le cipolle. Così non ti vengono le
lacrime agli occhi...", dico io, già alzandomi dal divano.
"Hai ragione, sono così sensibili i miei occhi. Piangono spesso. Grazie per
l'aiuto", risponde lei.
Mi fa tenerezza, la piccolina. Entro in cucina, lei indossa un vecchio grembiule sporco di
qualcosa di rosso, sarà pomodoro. E' indaffaratissima a vivisezionare quello che sembra
un pollo arrosto, sembra piuttosto pratica.
"Prendimi la salsa che è nel frigorifero, per favore", mi dice.
Apro il frigorifero. Sui vari ripiani vedo tanti contenitori trasparenti di plastica. Con
dentro qualcosa di strano.
Quella sembra una mano. Quello un piede. Quello un pene.
"Ma cos'è 'sta roba?", le domando a bruciapelo.
Manuela sorride, tranquilla.
"Ah, niente. Sono solo gli avanzi del mio fidanzato di ieri sera. Spero che ti
piaccia lo spezzatino, caro".