Jamie e
Joey vivevano nella periferia di un piccolo paesello sperduto nel New England. Jamie era
una bella ragazza, aveva quindici anni e frequentava il liceo. Joey invece, era un
ragazzino brutto e viziato, aveva otto anni ed era una peste.I loro genitori non
cerano mai, e perciò, i due fratelli dovevano passare tutto il giorno a casa da
soli, tranne la sera, quando tornavano a casa.
Un mattino, mentre Jamie e Joey andavano a scuola, successe una cosa molto strana. Nel
vialetto alberato in cui passeggiavano tutti i giorni, vi era un venticello lieve, lieve,
di quelli che soffiano spesso in autunno, che faceva alzare appena appena di un centimetro
le foglie. Proprio mentre i due girarono langolo, si imbatterono in una donna
completamente vestita di nero, con la faccia segnata da cicatrici e i capelli neri, color
pece. Joey si fermò di colpo, e osservò le mani della donna. Nei palmi rugosi e
ingialliti, stringeva qualcosa di sporco, sicuramente di stoffa o di pezza, molto piccolo.
-Ciao bambini! Queste sono per voi - disse la donna e porse a Joey e a Jamie lo strano
oggetto.
Guardandolo più da vicino, i due fratelli si accorsero che erano due bamboline di pezza
vagamente somiglianti a loro due.
-Andiamo Joey!- disse Jamie improvvisamente scossa da un brivido, ma prima che potesse
aggiungere altro, la strana signora era scomparsa.
Quel pomeriggio Jamie e Joey se ne stavano tranquilli e indisturbati nelle loro camere a
fare i compiti. Dun tratto, Jamie urlò. Joey corse in fretta e furia in camera
della sorella per vedere cosa era accaduto, e quando arrivò, restò a bocca aperta. Jamie
era in piedi e con occhi sgranati fissava per terra. Sul pavimento della stanza vi erano
le due bamboline che la strana signora di quella mattina voleva consegnare loro. Joey
tirò un sospiro di sollievo e prese in mano le bamboline. -Tutto qui?- domandò.
-J...Joey!! Butta subito via quelle bambole!!- tuonò Jamie.
Joey fece un sorriso compiaciuto e disse ironicamente: -Hai paura di due bambole di pezza?
Sei proprio messa male sorellina!-
-Ti ho detto di buttarle via Joey!!!!!!!- tuonò di nuovo Jamie.
-Cos'hai paura che ti succeda eh Jamie?? Hai paura di morire?? EH???- esclamò Joey in
tono sarcastico.
Joey prese la bambola che assomigliava a Jamie, e cominciò a trattarla male.
La calciò, la sbatacchiò per terra, vi infilò degli spilli, e infine la sbattè contro
il muro.
La cosa strana era che, ad ogni cosa che succedeva alla bambola, succedeva la stessa a
Jamie.
Mentre Joey era intento ad infilare gli spilli nell'imbottitura della bambola, non si
accorse che Jamie si contorceva sul pavimento lanciando grida di dolore.
-Non fingere sorellina!!! Lo so che fingi!!!- disse ancora Joey, e per concludere, gettò
la bambola nel caminetto acceso.
Jamie cominciò a soffocare e a imprecare aiuto ma Joey era convinto che scherzasse, che
facesse solo finta di provare dolore.
Ma si sbagliava.
Se ne accorse solo quando toccò il cuore di Jamie, che cominciava a pulsare sempre più
lentamente, accompagnato dalle grida della ragazza.
-J... Joey... tira fuori la bambola dal camino!!! Pre.....sto!!! -mormorò Jamie
continuando a soffrire per il bruciore, ma quando Joey mise la mano nel caminetto, era
troppo tardi perchè la bambola era ridotta ad un cumulo di cenere.
Il bambino si voltò, e vide sua sorella immobile sul pavimento, morta.
-J....JAMIE!!!!!!- urlò il bambino, e cominciò a piangere.
-Jamie!!!! Non volevo!! Ti giuro... JAMIE!! ORA PERO' TI RAGGIUNGERO' SORELLINA, TI
SEGUIRO' NELL'ALDILA'!!!- urlò come un pazzo, e così fece.
Gettò anche la sua bambola nel camino, e dopo pochi minuti, morì anche lui.
Quando i genitori tornarono a casa quella sera, rimasero impietriti davanti ai cadaveri
dei loro figli.
Il medico legale venne quella sera stessa, ma non riuscì a determinare le cause della
morte.
Quando se ne andò, Karen e James (i genitori dei ragazzi) si accorsero che sul muro del
salotto vi era del sangue, del sangue con cui qualcuno aveva voluto mandare un messaggio.
"FARETE ANCHE VOI LA STESSA FINE!" lesse Karen piangendo.
Ma chi era stato a scrivere quelle parole?
Mi chiamo Giorgio Benedetti, abito a San Felice sul Panaro (un paese in provincia di Modena), ecco una mia breve biografia: sono nato nel 1989 a Parma e sto frequentando il liceo scientifico. Ho già scritto un ciclo di romanzi "Il ciclo di Sorceress" comprendente quattro libri. Attualmente sto lavorando ad un romanzo horror/fantastico dal titolo "La sposa del demonio". Se qualcuno volesse leggere i miei romanzi può scrivermi! Sito personale: groups.msn.com/inchiostrooscuro.