Si narra
che nelle notti di inverno quando il buio oscura ogni forma di luce, la nebbia è così
fitta da non vedere a un palmo dal naso ed ogni stella in cielo è come se fosse svanita,
la creatura esce dalla sua tana per soddisfare la sua insaziabile voglia di carne umana
privilegio che negli anni poche volta le è concesso grazie ad una particolare coincidenza
astrale che la risveglia dal sonno eterno al quale una maledizione l'ha per sempre
condannata. Jimmy ne andava così fiero di raccontare questa storia ai propri amici Sam,
Terry, Nicolas, Daniel che con lui trascorrevano la notte accanto a quel piccolo
fuocherello sulle montagne di Could Creek dove si erano accampati per passare alcuni
giorni in maniera diversa dalla norma, e dove avevano deciso di fare escursione fino alla
vetta dalla quale si sarebbero lanciati con i paracadute. Continuava a dire di aver
sentito raccontare quella storiella dal padre quando era bambino e che proprio quel posto
era la dimora di quella orrenda creatura del quale il giovane cominciò a descriverne con
cura i dettagli.
La bestia aveva artigli alle mani e ai piedi così lunghi da poter trafiggere due persone
con un sol colpo, denti acuminati con uno sulla punta della mandibola particolarmente
lungo per perforare fino alla trachea i crani dei malcapitati, la testa schiacciata su un
busto ricurvo in avanti e una coda simile ad una lama che avrebbe potuto dividere in due
parti un essere umano. Jimmy aveva voglia di impaurire i propri compagni e ci stava
riuscendo ma non sapeva a cosa sarebbe andato incontro quella notte e quale cosa terribile
avrebbe scatenato ciò che in quel momento quel giovanotto stava facendo.
Ormai la paura
si era insediata nell'animo di tutti quelli che erano lì ad ascoltare al punto tale che
il narratore dovette smorzare quella tensione con un gran sorriso dicendo:
- Fanculo ragazzi è solo una leggenda non mi dite che credete davvero a queste stronzate
-
A quel punto si cercò di sdrammatizzare con qualche birra e una fumatina che non era male
per dimenticare quella storia che a detta di molti era solo una diceria del popolo che si
tramandava da anni di padre in figlio ma che nessuno aveva mai avuto modo di costatare di
persona. Va bene crediamo che effettivamente sia così ma quei giovani non fecero più
ritorno alle loro case e non se ne seppe più nulla. Cosa accadde quella notte? Il vero
problema degli esseri umani è credere di sapere al punto tale da beffeggiare ciò che non
si conosce o che si è voluto dimenticare e di non prestare ascolto alle sagge parole di
persone che la vita l'hanno vissuta e possono davvero insegnare qualcosa. Ma anche un
altro è l'errore. Credere che un essere maledetto si possa svegliare dal sonno solo per
una coincidenza astrale che si verifica più o meno ogni 200-250 anni che coincide con il
passaggio di una strana cometa nell'orbita di Venere. Questo è un caso sì. Ma ne esiste
almeno un altro, la paura. Quando tre persone in una qualsiasi notte di inverno si trovano
sulle cime di Could Creek a sognare il mostro è il mostro che sognando loro si sveglia
temporaneamente dal sonno ed è proprio attraverso quei sogni che torna alla vita
destandosi e cercando carne fresca con cui saziarsi. Peccato che quei poveri stolti non
sapevano di tutto ciò, peccato per loro ma non per me che dopo 150 anni ho riassaporato
il sapore del sangue caldo che scorre dalle vene recise e dagli organi ancora pulsanti che
ti appresti a gustare in un unico boccone. Dei 5 era proprio quel mascalzone di Jimmy il
più succulento ed era lui che decisi di rimanere per ultimo dopo avergli fatto vivere
l'incubo di vedere inghiottire tutti i suoi amici uno dietro l'altro senza alcuna
possibilità di fuga o di salvezza. In verità solo i capelli ho salvato ma quelli del
resto non mi sono mai piaciuti. Ah mio caro ora non penso che hai più tanta voglia di
ridere, eh. Non ne aveva neanche quando gli strappai le gambe e le mangiai davanti ai suoi
occhi inorriditi. Anzi mi sembra che in quegli attimi gridasse come un bambino sai di
quelli che vogliono vedere se è vero che il fuoco brucia e poi una volta toccata la
fiamma piangono dal dolore. Jimmy non essere piagnucolone tra un po' sarà tutto finito il
tempo di farmi altre due risate. Continuava a supplicarmi ed io continuavo a mangiarmi
piccoli pezzi della sua carne quando ad un tratto la mia fame prese il sopravvento allora
gli perforai il cranio mangiai la testa ma mio malgrado dovetti sputare il fegato perché
con tutta la birra che quella sera aveva bevuto quel bastardo lo aveva reso così amaro da
non poterlo mangiare. A quel punto la cena era terminata e l'unica cosa che avrei dovuto
fare prima di tornare a dormire era di scrivere queste poche righe per ricordarmi durante
il sonno del menù di cui quella notte mi sono cibato e che sarebbe stato nei miei sogni
per i successivi 250 anni o forse prima, chissà.
A presto ragazzi e mi raccomando cercate di non sognarmi altrimenti sapete cosa vi
aspetta.