La notte

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Era la Notte.
Lord Varmeloen stese la mano scheletrica verso il villaggio sottostante, la luce della luna bianca iniziava a farsi strada tra le nubi illuminando le piccole case del villaggio. Semplici muri di pietre, porte di legno e tetti di paglia buttati tra i Boschi Neri, come dadi in una sfida al mercato. Una sfida persa; Lord Varmeloen rise silenziosamente.
Il vento scivolava dal colle, infilandosi tra gli alberi; le lanterne che ondeggiavano nel villaggio sembravano le uniche cose vive lì intorno. Il cavallo nero mandò un nitrito che si dissolse nel buio in una nuvola di condensa; le dita secche del Lord passarono nella criniera in un gesto d'affetto strano. "Schh! Silenzio, mio destriero, presto avrai quello che meriti, molto presto…" sibilarono le labbra viola. Lord Varmeloen afferrò con una mano le briglie di pelle e ferro nero, mentre l'altra scivolava al suo fianco, sul pomo della spada.

Lanciò un ululato stridulo, i canini affilati sembrarono scintillare sotto la luna bianca. I pochi uccelli notturni che ancora vivevano nei Boschi si rintanarono nei loro tronchi. Le ombre degli alberi iniziarono a muoversi, trascinandosi intorno al Lord; si ersero nelle loro figure deformi e curve. Il silenzio della notte si riempì di sibili. Le ombre allungavano le lunghe dita incorporee verso il villaggio.
In lontananza un bambino iniziò a piangere. "Andiamo… laggiù sento sangue vivo che brucia per diventare nostro".
Quindi il Lord si lanciò giù dal colle. Le ombre lo seguirono strisciando.
Oscurità liquida colò dalla collina per travolgere il villaggio.

Luca Bonecchi