Era la
Notte.
Lord Varmeloen stese la mano scheletrica verso il villaggio sottostante, la luce della
luna bianca iniziava a farsi strada tra le nubi illuminando le piccole case del villaggio.
Semplici muri di pietre, porte di legno e tetti di paglia buttati tra i Boschi Neri, come
dadi in una sfida al mercato. Una sfida persa; Lord Varmeloen rise silenziosamente.
Il vento scivolava dal colle, infilandosi tra gli alberi; le lanterne che ondeggiavano nel
villaggio sembravano le uniche cose vive lì intorno. Il cavallo nero mandò un nitrito
che si dissolse nel buio in una nuvola di condensa; le dita secche del Lord passarono
nella criniera in un gesto d'affetto strano. "Schh! Silenzio, mio destriero, presto
avrai quello che meriti, molto presto
" sibilarono le labbra viola. Lord
Varmeloen afferrò con una mano le briglie di pelle e ferro nero, mentre l'altra scivolava
al suo fianco, sul pomo della spada.
Lanciò un ululato stridulo, i canini affilati
sembrarono scintillare sotto la luna bianca. I pochi uccelli notturni che ancora vivevano
nei Boschi si rintanarono nei loro tronchi. Le ombre degli alberi iniziarono a muoversi,
trascinandosi intorno al Lord; si ersero nelle loro figure deformi e curve. Il silenzio
della notte si riempì di sibili. Le ombre allungavano le lunghe dita incorporee verso il
villaggio.
In lontananza un bambino iniziò a piangere. "Andiamo
laggiù sento sangue vivo
che brucia per diventare nostro".
Quindi il Lord si lanciò giù dal colle. Le ombre lo seguirono strisciando.
Oscurità liquida colò dalla collina per travolgere il villaggio.