Dallo specchio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Riccardo aveva gli occhi spalancati come tutte le notti quando l’orologio a pendolo suonava le tre. Rumori sordi alla sua sinistra sopra al comodino in legno antico seguiti da leggeri tremolii e da respiri lunghi e profondi annunciavano l’arrivo del suo amico. Il respiro si faceva affannoso, sudava copiosamente e il catetere bruciava più che mai. Dallo specchio appoggiato sopra il comodino cominciava a uscire lenta la figura ustionata e grigia del suo compagno. Sporgendosi fino alla vita allungava le braccia ossute nel tentativo di mozzargli il fiato, ma nonostante insistesse fin sul far del mattino per una manciata di centimetri non riusciva a toccarlo.
Dal canto suo Riccardo con la schiena immobilizzata, le mascelle da ricostruire e diverse fratture a braccia e gambe non poteva nulla, a volte provava a urlare, ma desisteva immediatamente per il dolore. Da tempo si sforzava inutilmente di trovare un modo per far togliere a sua madre quello specchio dalla stanza.

Nel pomeriggio ripensò all’incidente, a come Nicolò lo supplicava di guidare piano perché era troppo ubriaco e stravolto. Lui non lo aveva ascoltato e godendo della sua paura pestò ancor più sul gas. Poi lo schianto.
Lui se la sarebbe cavata, Nicolò morì venti giorni dopo per le ustioni riportate.
“Perdonami Nico“ pensò piangendo sommessamente. Verso le nove di sera s’addormentò profondamente. Più tardi sua madre entrò e appoggiando il libro che aveva con sè urtò lo specchio che cominciò a cadere tra il letto e il comodino, riuscendo però ad afferrarlo prima che rovinasse in terra. Tirò un sospiro di sollievo. Decise di avvicinare il comodino al letto e vi risistemò lo specchio.
Quando Riccardo si risvegliò in piena notte al suono dei tre rintocchi Nicolò lo osservava sogghignante con i gomiti appoggiati al letto…

Francesco Menabue

Sono nato il tredici dicembre dell'ottanta. Verso i quindici anni folgorato da autori quali King   (Richard Bachman), Bram Stoker, H.P Lovecraft, Robert Bloch e tanti altri ho pensato che forse avrei avuto qualcosa d'interessante da proporre. Solamente dopo la maturità tecnica nel novantanove ho cominciato a parteciapare a concorsi letterari spinto da amici che come me scrivono.