Il redentore

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Mi aggiro tra le stanze del mio palazzo, percorro i corridoi, esploro i sotterranei. Quando sono stanco riposo il giusto, poi ritorno a giocare, correre, saltare. Sempre da solo. Conosco perfettamente angoli, antri, cunicoli. La casa è enorme, bellissima, però buia: riconosco appena l’alternarsi dei giorni dalla sequenza di chiaroscuri che intravedo sulle pareti di corridoi interminabili.
Non temo il mio aspetto mostruoso: ho un animo nobile e sono figlio di una regina! Non temo neppure la solitudine, so che la mia singolare funzione purificatrice e il mio terrificante corpo bimembre mi impediscono qualsiasi frequentazione.
Tuttavia, non sono sempre solo. A scadenze prefissate (uno, tre, nove anni, non ricordo) quattordici ragazzi che non conosco, equamente suddivisi in giovinetti e fanciulle, giungono a farmi visita affinché li liberi dai loro mali. Li accolgo con entusiasmo, non per saziare un’insana voracità, ma per assolvere l’alto compito che il re mi ha affidato.

I più coraggiosi mi affrontano e muoiono all’istante. Altri si prosternano e invocano i loro dei o la mia pietà: in pochi secondi vengono purificati. I più veloci fuggono (sciagurati!) e trovano rifugio nei sotterranei. Ma nel palazzo non c’è acqua né cibo e soltanto io, oltre all’architetto, so orientarmi in questo dedalo di passaggi che si ripetono identici tra loro. Nessuno trova l’uscita. Dopo qualche giorno rintraccio quei disperati ormai agonizzanti, logorati dall’inedia e dal terrore, e finalmente mondo le loro anime corrotte.
Ho vissuto tranquillamente, nel rispetto della mia missione. Ma adesso qualcosa è cambiato. Quel filo misterioso che attraversa stanze e corridoi m’inquieta. Trucco o allucinazione? Oppure simbolo di nuove strategie catartiche? Anch’io devo essere purificato? Percepisco una presenza, che sia il mio redentore?

 

Teseo esce dal labirinto. Ha appena ucciso il Minotauro.

Mirko Massei

Svolgo l'attività di enologo in alcune aziende toscane, ma sono appassionato di letteratura. In realtà non ho mai pensato di affrontare temi fantastici o horror, ma mi è piaciuta l'idea del microracconto.