Mi sveglio
una mattina. Bacio mia moglie. E un po tardi!
Mia moglie mi chiede di preparare il caffè.
Vuole restare ancora a letto. Le gira la testa.
Quando torno, lei è svenuta.
Svegliati! Non si sveglia. Aiuto! La corsa in ospedale. Le telefonate ai parenti. Avanti e
indietro per le corsie. Risposte. Come sta? Cosa le è successo? Non è niente, vero?
Aiuto! Risposte. Un caffè. Due. Tre. Risposte. Voglio risposte!
È in coma! Come? Coma irreversibile.
No, non è successo veramente. Non è successo a me. Svegliati!
È in coma. Aiuto! Coma irreversibile. Devo fare il caffè! È un vegetale.
LEI VUOLE IL CAFFE!
È viva, respira, ma è immobile. Non vede, non sente, non parla.
Pensa? E chi lo sa! Cosa pensa? Mah!
Mi chiede qualcosa?
Forse sta ancora aspettando il caffè.
Ho una vita molto indaffarata, ora.
Mi sveglio. Apro gli occhi. E un po tardi!
Mi preparo il caffè e via in ospedale. Assisto alla sua colazione.
Le sparano delle sostanze nel corpo con una siringa. Le bacio la fronte.
Vado a lavorare ma il lavoro non va tanto bene.
Il capo mi ha detto che sono inaffidabile, mi dimentico le cose.
A pranzo ritorno in ospedale. Altra siringa. Ancora lavoro. Poi ancora in ospedale per la
cena.
Terza siringa. Le racconto una favola.
Si fanno dei veri affari al mercato.
Una bancarella vende solo libri di favole. Prima dovevo contrattare parecchio per avere
uno sconto.
Adesso il vecchietto della bancarella me lo fa senza che glielo chieda. Sono il suo
migliore cliente.
Dopo la favola, le bacio la fronte e le chiudo gli occhi.
Dormirà tranquilla, stanotte.
Torno a casa. Cucino qualcosa. Guardo il telegiornale.
Succedono tante disgrazie ogni giorno!
Preparo la macchinetta del caffè per la mattina e vado a dormire
tranquillo.
Sono un attore con un' incontrollabile passione letteraria che mi costringe a rimanere sveglio la notte a leggere e scrivere. Questo fastidioso castigo mi accompagna sin dall'adolescenza e non credo che mi abbandonerà mai. Amo tutta la letteratura (esistono libri buoni o cattivi, indipendentemente dal genere!) anche se devo confessare una sottile preferenza per l'horror.