L'aria
era fredda e immobile e pesante come un blocco di marmo che gli schiacciasse i polmoni, a
ogni passo la polvere depositatasi negli anni sul pavimento si alzava e lo inondava
soffocandolo e straziando la sua gola con violenti colpi di tosse.
Rimase qualche istante immobile in preda a una paura così sottile da attraversare la
fitta trama della sua anima e colpirlo lì, nel profondo, dove fa più male.
Dun tratto la sua mano si mise a cercare freneticamente in tasca la piccola torcia
elettrica che aveva portato con sè e quando alla fine la trovò si affrettò ad estrarla
per accenderla e dissipare finalmente le tenebre che lo avvolgevano.
BAM.
Dannazione
La torcia gli era caduta e ora la sentiva rotolare sempre più distante
sempre più
distante, poi nuovamente silenzio.
Era spacciato.
Solo nel buio più fitto che mente umana possa immaginare la paura si fece più grande e
più potente e lo colpì con forza facendolo piegare su se stesso come se avesse ricevuto
un pugno in pieno stomaco.
Ecco, è la fine pensò ancora carponi rimarrò qui e il buio mi
inghiottirà come una bestia feroce e io non conoscerò mai più lalba e la luce del
sole, vivrò in un mondo solitario e tenebroso
Quei pensieri gli ottenebrarono la mente e fu sul punto di lasciarsi andare e quasi si
sentiva dissolvere lentamente nelloscurità come acqua che corre via in un ruscello
quando un sinistro cigolio lo riportò alla realtà.
Una porta che si apriva lentamente, un raggio di luce che timidamente si faceva strada
fendendo le tenebre sino agli occhi delluomo che lo assaporò come mai prima aveva
assaporato nulla.
Marco disse la luce con voce femminile Smetti di fare lo scemo, cambia
la lampadina della cantina prima che qualcuno si ammazzi scendendo!
Nato a Torino l'11/08/1986 studia e nel tempo libero scrive piccoli racconti nella speranza un giorno di riuscire a finirne uno.