sono ancora trecento, sai? Trecento, come gli scalini che contavi
fino a scuola, come i milioni del vecchio mutuo, come le gocce nel tuo misurino. Come
dieci mesi scarsi. Come le volte che hai scopato. Come le cicche, no, quelle forse
qualcuna di più.
Sono pochi, vero? Espira, inspira. Ascolta il tuo esofago contrarsi, sibilo che esce,
sibilo che entra. Concentrati, ancora. Già non son più trecento. Quanti saranno? Due e
cinquanta? Due e venti? Inspira, vecchio. Piano. Ripensa a tutto, vecchio: ma non troppo.
No, al sesso no, non a quello: il tuo soffio si fa un rantolo, una volta era di piacere.
Respira, però piano. Non vorrai mica finirli subito, tutti in una volta. Un orgasmo solo,
e solo ricordato. Espira, vecchio.
Butta fuori quell'aria. Com'è che diceva, tua nipote? Il diaframma, usa il diaframma.
Forse cigola di meno; là in fondo ai polmoni c'è ancora spazio per una bella bolla
d'aria fresca. Piano, vecchio. Con concentrazione, e soprattutto calma. Non c'è tempo per
i ricordi, vecchio: non ne hai più. Saranno cento se ti va bene, e sto ancora contando.
Niente ricordi ora. Solo respiri, uno dopo l'altro. Lentamente.
Li senti i tuoi polmoni? Sono loro che ti parlano. Ascoltali bene; non hanno mai cantato
così, eppure c'erano sempre. Il canto del cigno. Senti come scricchiolano, i vecchi
sifoni logori. Stanchi, vecchio. Tu non sei stanco? Sei ancora lì preso col diaframma, e
ti concentri pure?
Ma che cazzo ti concentri, vecchio. Ne avrai ancora una ventina, e ancora ti concentri.
Respira, vecchio. Inspira. Espira. Inspira. Ce ne sono pochi ancora, vediamo di farla
finita. Qualcuno ci sarà pure ad aspettarti, no? Inspira, vecchio. Con dignità. Così.
Espira. Inspira. Ti stanno guardando, vecchio. Non li saluti? Espira, però. Non abbiamo
ancora finito. Ciao, ciao. Dì grazie. Inspira.
Da Vicenza a Torino, da Torino a Liegi, da Liegi ancora a Torino, da Torino a Città del Messico, da Città del Messico a Vicenza: ora sto qui, e aspetto il futuro. Nel frattempo, tanti altri posti, studi e lavori: la laurea in Scienze della Comunicazione, il Master in International Relations, il lavoro come professore di lingua, webmaster, stewart, giornalista, operaio stagionale, scaffolder, grafico, leader accompagnatore, volontario internazionale, e a tempo perso artigiano, scrittore e fotografo. Troppo, e infatti mi piace andare a pesca perchè sono una persona molto tranquilla.