Eccomi qua.
Come ti avevo promesso.
"Non ci lasceremo mai", erano le parole che eravamo soliti sussurrarci frementi
di passione. Ricordo ancora quel limpido pomeriggio di aprile: sui campi dorati
risplendeva accecante il sole rigenerante di primavera, e il cielo era un oceano azzurro
che rifletteva lebbrezza dei nostri sogni. I tuoi occhi sorridevano felici e
spensierati, ispirando una levità serena nella mia percezione del mondo. Ero ubriaco del
tuo profumo
Ormai, un anno è trascorso da quando il risveglio di un drago famelico esigette il
pagamento di un dazio crudele. Delle speranze e delle illusioni che solevamo condividere
non sopravvive altro che lombra triste della nostalgia. Invano ho cercato di
ricomporre una immagine veritiera dai frammenti di tempo vissuto collezionati con tanta
cura.
Eccomi qua, dunque, a sussurrare parole di conforto alla mia anima e di amore infinito
alla tua. Il sospiro della notte smuove le fronde dei cipressi. I rami protesi al cielo
sono dita che non lesinano leggiadre carezze alle nubi inargentate da una falce di luna
crescente. Le croci di pietra subiscono fiere le ire del tempo.
"Ti amo. Ti ho sempre amata". Queste parole riverberano nei silenzi immensi
della mia coscienza, mentre i passi si smarriscono sul viottolo lastricato, ammantato da
striscianti volute di nebbia.
Assalito da unondata di stupore, infine ti rivedo. Quanto ho atteso questo
momento
Quanto forte lho desiderato!
Il tuo sorriso sereno minfonde sensazioni che temevo perdute.
"Non temere, amor mio. Vieni a me, mio amato, mio sposo!"
E le onde delleternità mi lambiscono le caviglie. E io ti stringo forte, come se
fossero trascorse epoche intere dalla nostra separazione, come se non ti avessi mai
abbandonata alle spire del destino.
E mentre gli angeli di pietra piangono lacrime eteree, il flusso caldo di emozioni
organiche mi si riversa nel petto.