Timoty era
sempre stato affascinato da quella misteriosa stele: era una pietra dalla vaga forma
conica molto somigliante ai Menhir europei, solo che si trovava nel Maine, precisamente ai
bordi di una stradina molto simile ad una mulattiera che collegava due piccoli centri
rurali...
Quello che catturava la sua immaginazione era la forma di alcune asperità sulla
superficie, con un po' di fantasia quelle sagome indistinte apparivano come volti
sofferenti nella sua mente.
I genitori erano all'oscuro della sua passione, il giovane sapeva che oscure storie erano
legate a quell'oggetto, aveva sentito che negl'anni passati molte persone erano sparite in
quella zona e i vecchi parlavano confusamente di terreni maledetti.
Chiedendo discretamente in giro venne a sapere che la pietra era qui probabilmente da
prima della fondazione del paese, ottenne altre informazioni più interessanti: un anziano
gli riferì che anni prima venne addirittura un professore dall'Europa ad analizzare la
pietra, ma anche lui scomparve nel nulla.
La cosa che più lo affascinò fu l'avvertimento dell'ubriacone del paese che disse di non
avventurarsi mai in quel luogo la notte del solstizio d'estate.
Timoty ne fu affascinato, tanto che accovacciato davanti alla pietra attendeva impaziente
la mezzora che mancava allo scoccare della mezzanotte del 21 di giugno.
Giunta l'ora si pentì della sua curiosità: cominciò a provare un gran freddo, attorno a
lui tutto si faceva tremendamente buio, cercò di fuggire ma non vi riuscì, la pietra era
luminosa e le sue asperità avevano assunto le fattezze di volti urlanti; cercò di urlare
a sua volta poi più nulla.
La mattina successiva Margie Coleman una ragazzina di 12 anni si soffermò ad osservare la
stele, e fu molto colpita dal fatto che alcune nuove asperità sulla superficie
ricordavano le fattezze del suo amico Timoty Marlon misteriosamente scomparso quella
stessa notte.
I miei racconti sono ispirati ai racconti di Lovecraft, il mio autore preferito, ne ho scritti molti.