Sara
camminava tristemente lungo la strada verso casa. Non riusciva a pensare con lucidità.
Aveva solo una certezza: il suo matrimonio era finito. Si era sposata l'anno prima, piena
di progetti e di entusiasmo ed ora non le restava nulla.
"Arrivata a casa berrò tutti gli alcolici che troverò fino ad ubriacarmi" si
ripropose sentendo una fitta di dolore nel punto in cui doveva esserci il cuore. Chissà
se lo aveva ancora un cuore, forse sì a giudicare da quanto le faceva male in quel
momento.
"Aiuto"
Non sentì subito quella voce e quando la frase venne ripetuta si guardò intorno per
capire chi avesse parlato. Non vide nessuno.
"Ho le allucinazioni" pensò ridendo istericamente.
"Sono qui" disse la voce.
Sara guardò per terra e vide un esserino sul ciglio della strada. Aveva forma umana, ma
era così piccolo che poteva stare sul palmo di una mano. Lo raccolse e se lo portò
vicino al viso per poterlo osservare bene.
"Chi sei?" gli domandò continuando a credere di avere le allucinazioni. Ormai
non le importava più di nulla, anzi sarebbe stato meglio perdere del tutto la ragione.
"Sono un extraterrestre. Mi sono perso, ma se mi porti vicino ad una fonte di calore
potrò recuperare le energie e tornare a casa"
"Ti aiuterò."
Lo portò a casa e lo posizionò vicino al termosifone acceso. Poco dopo l'esserino si
illuminò e si librò nell'aria.
"Grazie! Anch'io voglio fare qualcosa per te! Vedo che sei triste. Prendi
questo" le disse. Sara tese la mano e ricevette una specie di bottone.
"Tienilo sempre con te. Addio!"
Sara rimase ad osservarlo finché fu scomparso. Strinse nella mano l'oggetto e si sentì
meglio. La stretta al cuore era scomparsa. Chissà se era merito del bottone o se era
felice perché aveva aiutato qualcuno.
Nata il 27/04/1972 a Torino. Titoli di studio: maturità scientifica; laurea in giurisprudenza. Interessi ed hobby: mi piace molto leggere e scrivere racconti e romanzi. Ho frequentato un corso di tecniche di scrittura presso la scuola Holden di Torino nel periodo tra ottobre 2002 e febbraio 2003.