Luca guarda
fuori dalla finestra. In centro, all'ultimo piano della palazzina costruita negli anni
venti. Sovrasta le casette, alcune vetuste, delle quali scorge i tetti appena illuminati
dalla luce tenue dell'alba. Le tegole incastrate una dentro l'altra a definire una serie
di archi scuri nella distesa di onde rosse.
Non arrivava mai in redazione prima delle 9, ma quella mattina fa un'eccezione.
Alle 6:05 squilla il telefono. Dall'altra parte una voce di ragazzina: "C'è una
bomba alla stazione, è impossibile trovarla. Esploderà. Giornalista, avvisa chi ti pare
e dì loro che la Rosa rivendica la sua libertà." Fine della telefonata.
Luca chiama subito la polizia e riferisce.
"Chi parla?" gli chiedono.
Si presenta.
"Mitomani." commentano.
Lascia l'ufficio, è nella strada quasi deserta, per via dell'orario. Il bar di Mario è
già aperto; entra per un caffè.
Trova un libro al posto del giornale: "La bomba alla stazione". Apre una pagina
a caso e legge:
Non le sarebbero occorse parole per raccontare. In silenzio, i suoi
occhi dicevano che anche quella mattina lo zio (così si faceva chiamare) aveva preteso le
solite carezze.
"Ma oggi lo uccido, il figliodiputtana." I suoi occhi dicevano anche quello.
In quel momento l'esplosione. I vetri della porta in frantumi. Arriva
dalla stazione, Luca riesce a pensare solo quello perché poi tutto si ferma, ma
nell'istante successivo, riparte.
Guarda la porta, i vetri sono intatti. Allora la bomba non c'è, pensa. E non c'è neppure
il libro.
"Mario, dov'è?"
"
"
"Il libro che era qui, al posto del giornale."
"Non c'è mai stato nessun lib
", una voce di ragazzina, dalla porta,
interrompe il barista:
"Buongiorno Mario, o ti devo chiamare zio?", l'uomo trasalisce. Impugna una
pistola la piccola "sai, ero alla stazione poco fa, ho pensato: chissà se lo zio è
felice di vedermi anche stamattina
"
Nato nel 1969, disegnatore tecnico e collaboratore giornalistico. Finalista a Esperienze in giallo 2003 con "L'Ultimo teorema" e "Autore esci dalle tenebre" con "K".